Roma , lunedì, 3. giugno, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Una corrispondenza epistolare ( ai tempi odierni fatta di email ) di amore e per amore. Un dialogo sincero e delicato tra Padre Ricardo e una giovane sposa, Daniela, che ha come obiettivo quello di dimostrare che il matrimonio, non rappresenta nient’altro che l’immagine della relazione trinitaria, perché l’uomo e la donna “possono amarsi con la grazia dello Spirito Santo per l’eternità”.
“Ricominciamo da per sempre” è il nuovo libro Padre Ricardo Reyes Castillo, officiale della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Il libro è edito da Cantagalli e ha la prefazione del Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione.
È Padre Ricardo stesso che racconta com’è nata l’idea di questo libro: “Attraverso le pagine di questo libro ho cercato di aiutare una mia cara amica che, in un periodo di profonda crisi, mi chiedeva consiglio su come rinnovare ogni giorno il proprio matrimonio”.
Naturalmente potrebbe sembrare assurdo che sia un prete a scrivere dell’amore nuziale. Invece è proprio questa chiave di lettura che ci propone l’autore del libro: “Non ho voluto dare spiegazioni da manuale sul significato del Sacramento del matrimonio, né tanto meno dare consigli su problematiche che solo apparentemente possono sembrare comuni a molti. L’unione tra l’uomo e la donna è un tesoro prezioso, ma allo stesso tempo il rapporto coniugale può mettere a dura prova equilibri delicatissimi. Tutto deve essere illuminato dalla fede”.
Il Cardinale Sarah nella prefazione ricalca il concetto dell’importanza del matrimonio raccontando la sua esperienza personale: “Posso dire che la mia famiglia era povera, ma eravamo felici e uniti. La famiglia rappresenta il primo luogo dove può essere trasmessa la fede e da dove si può intraprendere il viaggio alla ricerca del senso della propria vita. Per questo credo che in questo momento storico cosi difficile, l’Europa e l’Occidente debbano ritrovare il senso della famiglia rivolgendo lo sguardo a quelle tradizioni che l’Africa non ha mai abbandonato: tornare alla famiglia”.