Insomma, sottolinea Papa Francesco, "continuiamo a camminare su strade vecchie perché siamo intrappolati dalla nostra cattiva contabilità e dalla corruzione di interessi acquisiti", considerando "come profitto quello che minaccia la nostra stessa sopravvivenza".
Eppure "le conseguenze dell'inazione globale sono sorprendenti", denuncia Papa Francesco. E nota che ormai la concentrazione di diossido di carbonio nell'atmosfera "ha raggiunto le 415 parti per milione, il più elevato livello mai registrato", mentre "in giro per il mondo vediamo ondate di calore, siccità, incendi boschivi, inondazioni ed altri eventi meteorologici estremi, innalzamento dei livelli del mare, emersione di malattie e di ulteriori problemi che sono solo un duro avvertimento di qualcosa di molto peggio che potrebbe essere in arrivo, a meno che non si agisca e non si agisca con urgenza".
Papa Francesco ha poi detto ai ministri che il messaggio di climatologi ed esperti intervenuti a Casina Pio IV è "chiaro ed urgente" e chiede di "agire con decisione per porre fine alle emissioni di gas serra entro la metà del secolo al più tardi e fare anche di più".
Si può fare a basso costo, dice Papa Francesco, e questa "è l’indicazione della ragione, la base per la nostra azione comune".
Conclude il Papa: "Decidiamo pertanto di lavorare insieme per questi fini: - che apprezziamo ciò che è importante, non ciò che è superfluo; - che correggiamo i nostri conti nazionali e i conti dei nostri 'affari', in modo tale da non perseguire più quelle attività che stanno distruggendo il nostro pianeta; - che poniamo termine alla dipendenza globale dai combustibili fossili; - che apriamo un nuovo capitolo di energia pulita e sicura, che ad esempio utilizzi risorse rinnovabili come il vento, il sole e l’acqua; - soprattutto, che agiamo con prudenza e responsabilità nelle nostre economie per venire realmente incontro alle necessità umane, per promuovere la dignità umana, per aiutare i poveri, e per liberarci dall’idolatria del denaro che crea così tante sofferenze".
Per questo, Papa Francesco ha auspicato che "in qualità di amministratori delle finanze del mondo, vi poniate d’accordo su un piano comune, che sia in armonia con la scienza del clima, con la nuova ingegneria dell’energia pulita e anzitutto con l’etica della dignità umana", e che chiedano "ai vostri colleghi Ministri delle Finanze di tutto il mondo di unire i vostri sforzi e i vostri piani".
La discussione era dedicata in particolare al tema del cambio climatico, che – si leggeva nella definizione della conferenza – è “molto più che un problema ambientale”, ma è piuttosto una “delle più importanti sfide che l’umanità affronta oggi”.
A quattro anni dalla pubblicazione dell’enciclica Laudato Si, Papa Francesco non manca di menzionare il tema del cambio climatico in molte circostanze, mentre la Santa Sede si è impegnata per un accordo sul clima prima al summit COP21 di Parigi e poi al COP24 di Katowice, in entrambi i casi con la presenza del Cardinale Pietro Parolin, segretario d Stato vaticano.
Tra gli obiettivi del Convegno – fa sapere la Pontificia Accademia per le Scienze – quello di far sì che esperti del cambio climatico e ministri delle finanze “presentino e discutano i nuovi dati e facciano crescere la consapevolezza del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile”.
La giornata di discussione ha luogo nel contesto della recente inaugurazione della Coalizione dei Ministri delle Finanze per l’Azione Climatica, presieduta da Cile e Finlandia. La coalizione ha appoggiato i cosiddetti “Principi di Helsinki”, che sono una serie di sei principi per impegnarsi a favore della natura. La piattaforma guarda alla 25esima conferenza delle parti (COP25) che si terrà in Cile il prossimo dicembre.
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