Città del Vaticano , sabato, 18. maggio, 2019 11:13 (ACI Stampa).
“Provvedere cibo a chi ha fame non è assistenzialismo, vuol essere il primo gesto concreto di accompagnamento verso un percorso di riscatto”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo stamane in udienza i Membri della Federazione Europea dei Banchi Alimentari. Così il Papa ha voluto festeggiare anche i 30 anni del Banco Alimentare Italiano.
Il Papa loda l’impegno di tanti volontari: “voi vi mettete in gioco non a parole, ma coi fatti, perché combattete lo spreco alimentare recuperando quello che andrebbe perduto. Prendete quello che va nel circolo vizioso dello spreco e lo immettete nel circolo virtuoso del buon uso”.
“Lottare contro la piaga terribile della fame - ha aggiunto il Pontefice - vuol dire anche combattere lo spreco. Lo spreco manifesta disinteresse per le cose e indifferenza per chi ne è privo. Lo spreco è l’espressione più cruda dello scarto. Scartare cibo è scartare persone. E oggi è scandaloso non accorgersi di quanto il cibo sia un bene prezioso e di come tanto bene vada a finire male. Sprecare il bene è una brutta abitudine che può infiltrarsi ovunque, anche nelle opere di carità”.
“Nel mondo complesso di oggi - ha detto ancora Francesco - è importante che il bene sia fatto bene: non può essere frutto di pura improvvisazione, necessita di intelligenza, progettualità e continuità. Ha bisogno di una visione d’insieme e di persone che stiano insieme: è difficile fare il bene senza volersi bene”.
In tal senso Papa Francesco richiama alle “radici solidali dell’Europa, perché ricercano l’unità nel bene concreto: è bello vedere lingue, credo, tradizioni e orientamenti diversi ritrovarsi non per condividere i propri interessi, ma per provvedere alla dignità degli altri. Il progresso di tutti cresce accompagnando chi sta indietro. Di questo ha tanto bisogno l’economia”.