Città del Vaticano , venerdì, 17. maggio, 2019 11:39 (ACI Stampa).
In un mondo dove la tecnologia ha trasformato radicalmente i sistemi di cura, l’obiezione di coscienza ha un valore particolare. Il Papa lo ha detto ricevendo i membri dell’Associazione Cattolica Operatori Sanitari (A.C.O.S.) in occasione del 40° anniversario di fondazione.
“Il ricordo del 40° anniversario di fondazione dell’ACOS ci spinge a ringraziare il Signore per ciò che avete ricevuto dall’Associazione e per quanto vi ha concesso di operare in questo tempo per il miglioramento del sistema sanitario e delle condizioni di lavoro di tutti gli operatori sanitari, oltre che per la condizione dei malati e dei loro familiari, i quali sono i primi destinatari del vostro impegno” ha detto il Papa.
Parlando della obiezione di coscienza che oggi si metre in discussione, Francesco ha ribadito che “quando necessaria, va compiuta con rispetto, perché non diventi motivo di disprezzo o di orgoglio ciò che deve essere fatto con umiltà, per non generare in chi vi osserva un uguale disprezzo, che impedirebbe di comprendere le vere motivazioni che vi spingono”.
Quindi serve dialogo ed essere “compagni di viaggio di chi ci sta accanto, in particolare degli ultimi, dei più dimenticati, degli esclusi: questo è il miglior modo per comprendere a fondo e con verità le diverse situazioni e il bene morale che vi è implicato. Questa è anche la via per rendere la migliore testimonianza al Vangelo, che getta sulla persona la luce potente che dal Signore Gesù continua a proiettarsi su ogni essere umano”.
I malati sono persone e quindi no alla aziendalizzazione del sistema sanitario “che ha posto in primo piano le esigenze di riduzione dei costi e razionalizzazione dei servizi, ha mutato a fondo l’approccio alla malattia e al malato stesso, con una preferenza per l’efficienza che non di rado ha posto in secondo piano l’attenzione alla persona, la quale ha l’esigenza di essere capita, ascoltata e accompagnata, tanto quanto ha bisogno di una corretta diagnosi e di una cura efficace”.