Città del Vaticano , mercoledì, 15. maggio, 2019 9:45 (ACI Stampa).
“Ma liberaci dal male”. Papa Francesco continua le catechesi sul Padre Nostro e nell’Udienza Generale odierna spiega ai fedeli in Piazza San Pietro la settima domanda della preghiera che ha lasciato Gesù. Per il Pontefice con questa duplice supplica: “non abbandonarci” e “liberaci”, emerge una “caratteristica essenziale della preghiera cristiana”.
“L’Apostolo Pietro dice che il maligno è intorno a noi come un leone furioso, noi chiediamo a Dio di liberarci”, precisa subito il Papa a braccio.
“Gesù insegna ai suoi amici a mettere l’invocazione del Padre davanti a tutto- commenta il Papa - anche e specialmente nei momenti in cui il maligno fa sentire la sua presenza minacciosa. Infatti, la preghiera cristiana non chiude gli occhi sulla vita. È una preghiera filiale e non una preghiera infantile”.
Francesco domanda: “Se non ci fossero gli ultimi versetti del Padre nostro come potrebbero pregare i peccatori, i perseguitati, i disperati, i morenti?”
“C’è un male nella nostra vita, che è una presenza inoppugnabile – osserva Papa Francesco - I libri di storia sono il desolante catalogo di quanto la nostra esistenza in questo mondo sia stata un’avventura spesso fallimentare”.