Roma , giovedì, 16. maggio, 2019 9:00 (ACI Stampa).
Il prossimo 22 maggio la Chiesa festeggia Santa Rita da Cascia, la santa dei miracoli impossibili. Anche nella piccola chiesetta a Trastevere, San Benedetto in Piscinula, gli Araldi del Vangelo rendono omaggio ad una delle Sante più amate in Italia. ACI Stampa ne ha parlato con Padre Carlos Werner, Presidente della sezione italiana degli Araldi del Vangelo.
Come festeggia la Chiesa di San Benedetto in Piscinula Santa Rita?
La Chiesa di San Benedetto in Piscinula festeggia con grande animazione e intensità la festa di Santa Rita, ormai diventata popolarissima nel quartiere di Trastevere. Gli Araldi del Vangelo hanno ereditato questa tradizionale solennità e cercano con zelo di incrementarla, promuovendo la devozione dei fedeli, la dignità nobile, festosa e sobria dei riti liturgici e accogliendo tutti con la stessa carità vissuta da Santa Rita.
E perché esiste questo legame tra la Chiesetta di Trastevere e Santa Rita?
Alcuni anni prima della Seconda Guerra Mondiale, una signora di Trastevere, Elvira Iacomini-Ranaldi, si considerò miracolata da Santa Rita. Accadde che, mentre si trovava in uno stato di comprensibile apprensione per l’imminenza di un quinto intervento chirurgico al quale doveva sottoporsi dopo 16 anni di malattia, tanti ricoveri in ospedale e altri quattro precedenti interventi, il 21 maggio 1938, in un negozio di vini ed oli in via San Cosimato, sentì un profumo di rose assolutamente insolito in quel genere di attività commerciale. La stessa notte ebbe un sogno: una suora sconosciuta, in abiti neri, la rassicurò dicendole di affrontare l’intervento senza inquietudine. Si sottopose all’operazione e le trovarono nel corpo soltanto un rocchetto di filo lasciato durante il precedente intervento. Elvira ebbe la convinzione del miracolo: la malattia, infatti, era ormai assente. La guarigione portò la signora a ritenere che quanto accaduto fosse stato compiuto da Santa Rita, la santa degli impossibili, che l’aveva guarita perché desiderava che la aiutasse a incrementare la sua devozione a Trastevere. Appena si fu rimessa, cercò i responsabili della chiesa di San Benedetto per riaprirla e farne un centro di devozione. Le chiavi erano custodite da un frate trinitario della vicina parrocchia di San Crisogono, ma l’autorizzazione doveva venire dal Vicariato di Roma. Ottenuto il permesso, acquistò una statua di Santa Rita ed essa fu la prima cosa che entrò nel luogo sacro, aperto nuovamente al culto il 21 marzo 1939. Il 22 maggio fu celebrata, per la prima volta, la festa della Santa degli impossibili.