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“Attenzione all’ideologia gender”. Il messaggio vaticano per la festa buddhista di Vesakh

Papa Francesco e un gruppo di buddhisti | Papa Francesco incontra un gruppo di buddhisti al termine di una udienza  | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco e un gruppo di buddhisti | Papa Francesco incontra un gruppo di buddhisti al termine di una udienza | Vatican Media / ACI Group

Promuovere la dignità delle donne, mettendo anche in guardia dai pericoli dell’ideologia gender che “che nega le differenze e la reciprocità tra uomini e donne. Promuovendo la dignità e l’uguaglianza delle donne e delle ragazze, vogliamo anche promuovere e tutelare l’istituzione del matrimonio, la maternità e la vita della famiglia”. Lo scrive il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligoso nel messaggio inviato ai buddhisti per la festa di Vesakh.

Vesakh è la più importante festa per i buddisti che commemora i principali avvenimenti della vita di Buddha. Quest’anno, il messaggio è dedicato alla promozione della dignità di donne e ragazze, è firmato dall’arcivescovo Miguel Ayuso Guixot, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e si ispira al documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune di Abu Dhabi.

L’arcivescovo Ayuso nota che “gli insegnamenti di Gesù e del Buddha promuovono la dignità della donna”, e infatti sia cristianesimo che buddismo insegnano che “donne e uomini posseggono uguale dignità e hanno svolto un ruolo importante nella promozione della donna”.

Nel messaggio, si nota che “troppo spesso le donne sono oggetto di discriminazione e maltrattamenti” e che persino “a volte, narrative religiose sono adoperate per presentare la donna come inferiore all’uomo”.

Quello della violenza contro le donne e le ragazze è “un problema globale, che

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colpisce un terzo della popolazione femminile mondiale, ed è favorita da situazioni di conflitto, post-conflitto e trasferimento forzato”.

Donne e ragazze sono tra le più vulnerabili, soggette facilmente a traffico di persone umane e moderna schiavitù, ingiustizie che vanno contrastate, nota il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, “è vitale riconoscere a donne ragazze l’accesso all’educazione, l’uguaglianza salariale, i diritti all’eredità e alla proprietà, colmare la lacuna di rappresentatività in politica, nel governo e nelle decisioni, affrontare la questione della dote nuziale, e così via”.

Questa promozione dell’uguaglianza della dignità e dei diritti delle donne “si dovrà riflettere pure nel dialogo interreligioso”, tra l’altro – nota l’arcivescovo Ayuso – il Documento della Fratellanza Umana chiede proprio di riconoscere il diritto della donna all’istruzione, al lavoro all’esercizio dei propri diritti politici, così come si sottolinea che si deve lavorare per liberare dalla donna da tutte le situazioni in cui viene sfruttata.

In particolare, si legge nel messaggio, “una speciale responsabilità incombe su coloro che hanno autorità e rivestono posizioni di responsabilità nell’incoraggiare i loro seguaci a sostenere la dignità delle donne e delle ragazze e difendere i loro diritti fondamentali”.

L’invito finale è di fare “ogni sforzo per far crescere nelle nostre famiglie, comunità e istituzioni una rinnovata stima del ruolo centrale delle donne nel nostro mondo e operiamo per il definitivo rifiuto di ogni forma d’ingiusta discriminazione contro la persona umana”.