Roma , venerdì, 10. maggio, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Sorella, madre, esempio:questa è Maria, una semplice fanciulla, poco più che bambina, che ha detto sì un giorno a Dio e lo ha detto per sempre. Maria come la vedeva, l'amava e ne parlava a tutti padre Gabriele Amorth, grande sacerdote, famoso esorcista, anche grande "divulgatore" con gli innumerevoli libri pubblicati e letti da migliaia e migliaia di persone, non solo in Italia, ma nel mondo.
Padre Amorth era un "appassionato" di Maria, come dimostrano i suoi studi, il suo impegno personale profuso per diffondere la devozione verso la Madre di Dio e la conoscenza sempre più approfondita, e ricca di meraviglie, del culto a Lei reso nel corso della storia della Chiesa e della fede. L'ha sempre definita il più valido baluardo contro gli attacchi del demonio, come lui ben sapeva, vista la sua lunga battaglia esercitata contro il maligno in veste di esorcista, e sosteneva di avere ricevuto proprio da Lei i più importanti insegnamenti per condurre questa battaglia. Raccontava di aver avuto la testimonianza diretta, per così dire, di come il diavolo fosse letteralmente spaventato da Maria, perché era la più pura tra le creature, e lui invece la più sozza.
Proprio in questo mese di maggio, mese mariano per eccellenza, la San Paolo Editore riedita un'opera di padre Amorth - scomparso il 16 settembre 2016 a Roma- dal titolo "Maria. Un si' a Dio", e già nel titolo è contenuta la traccia che l'autore segue per ricostruire la vita e la figura di questa donna vissuta nel l'obbedienza scaturita dalla libera scelta del proprio destino.
"Lo sforzo principale di questo libro è rivolto a mettere in luce la persona umana di Maria, quale risulta dai testi sacri e dagli studi sugli usi dell'epoca in cui è vissuta", spiega lo stesso Amorth nella prefazione che significativamente ha titolato "Incontro a Maria". Ecco allora venirci incontro Nazaret, piccola città "di mezza collina" in Galilea, nella parte più settentrionale di Israele, dove Maria nasce e cresce, fino al momento cruciale di tutta la sua esistenza, fino a quando, al misterioso annuncio di quella che sarebbe stata la sua vita, lei risponde con un si', senza riserve, con abbandono e al tempo stesso con responsabilità. Perché, sottolinea l'autore, la caratteristica reale della Vergine di Nazaret è proprio questa: "l'adesione continua alla volontà di Dio, con una fede e un'obbedienza eroiche, con un abbandono d'amore totale e responsabile" , grazie ai quali il suo si' diventa centrale nell'attuazione della storia della redenzione.
Ma bisogna anche rifuggire il rischio di trasformare Maria in una "astrazione di santità o in una figura priva di personalità". Non è certo questa la realtà. E' stata una donna umile e povera, così come la descrivono i Vangeli, con una vita interiore difficile, "una comprensione sofferta e progressiva" di quello che era il disegno della salvezza. Una donna che viveva in un contesto sociale preciso, e ha avuto una vita di famiglia, con le sue gioie e le sue continue durezze e fatiche.