Nuoro , sabato, 11. maggio, 2019 11:00 (ACI Stampa).
La Sardegna è terra di fede e di devozione. Nuraghe ed uno spettacolo naturale da mozzare il fiato è il luogo nel quale la storia si incontra con quel paesaggio che fa la realtà.
In tale ambiente, il 17 dicembre 1701 nacque Vincenzo Peis. Se è vero che nei Promessi Sposi, don Abbondio si domanda chi fosse Carneade, anche noi oggi ci chiediamo cosa si celi dietro a questo sconosciuto nome. E la risposta è Sant'Ignazio da Laconi. Tanto per definirlo, anche se la parola cede il posto alla santità, Grazia Deledda lo definì “L’uomo più ricordato del Settecento sardo”.
Nato da una modesta famiglia, a Laconi, in provincia di Nuoro, fino al 1721 attese alla semplice vita dei campi. Ma, all'improvviso, una malattia lo condusse al voto che se si fosse salvato sarebbe entrato fra i Cappuccini. Alla base del proposito, non c'era solo il ringraziamento o un'offerta fatta a Dio, della propria esistenza, ma una scelta, maturata dopo aver visto come vivevano quei religiosi. Povertà, preghiera e giocondità regnavano nella loro esistenza. E questo deve aver attirato il giovane Vincenzo. Ristabilitosi si dimentica del voto ed un'incidente a cavallo, lo porta al ricordo ed a bussare al convento dei Cappuccini della Provincia di Sardegna.
Vinte le prime resistenze, fu ammesso al noviziato. Era il 10 novembre 1721. Trascorso il consueto anno di prova ed appresa la Regola serafica, cambiato il nome, secondo gli usi cappuccini, divenne fra Ignazio da Laconi. Girò,secondo l'obbedienza, differenti conventi, in qualità di fratello laico e questuante. Vivente era chiamato, dalla gente, Padre santo, per il bene che seminava dove andava.
Ricopri questo incarico fino al 1741, anno in cui smise a causa di una triste malattia agli occhi, che lo condusse, quasi alla cecità. Sopportò l'infermità con quella fede e quella forza di volontà, che illustra la sua gente e con la gioia con la quale era vissuto, spirò 11 maggio 1781, nel convento di Cagliari. Aveva ottant'anni.