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Papa Francesco in Bulgaria e Macedonia del Nord, un abbraccio di dialogo e fraternità

Papa Francesco prega davanti alla statua di Madre Teresa a Skopje |  | Vatican Media Papa Francesco prega davanti alla statua di Madre Teresa a Skopje | | Vatican Media

E’ l’incontra tra religioni ed etnia il cuore del viaggio che Papa Francesco ha concluso ieri sera. Bulgaria e Macedonia del Nord, la prima antica nazione formata dalla cultura ortodossa, dominata da Ottomani e comunisti, ora alla ricerca di una veste europea che rischia di essere solo globalizzazione economica, e la seconda piccola nazione “moderna” regione in bilico tra due culture, patria di una santa moderna come Madre Teresa, alla ricerca di un ruolo.

In entrambe la Chiesa cattolica è minoranza, ma in entrambi i paesi è anche la vera forza di rinnovamento.

Papa Francesco lo ha detto subito all’arrivo nel “ Paese delle rose”, serve una nuova energia, serve combattere l’inverno demografico, servono porte aperte. Lo ha detto anche andando la mattina di lunedì in un centro Caritas di accoglienza ai rifugiati.

Dialogo quindi, necessario anche se difficile come in tutta l’area balcanica. E proprio per questo Papa Francesco ha voluto incontrare tutte le realtà religiose.

Ai cattolici della Bulgaria il Papa ha ricordato la necessità della Eucaristia, lo ha fatto con i bambini cui ha dato la Prima Comunione, e lo ha fatto con i giovani .

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Significativo l’incontro con la Chiesa Ortodossa, una della più “difficili” dal punto di vista del dialogo, che però aveva gia avuto la opportunità di ricevere Papa Giovanni Paolo II.

La giornata in Macedonia del Nord è stata segnata dalla memoria di Madre Teresa , ma anche dalla attenzione al problema caro a Francesco dei migranti.

La attenzione del Papa però è stata per il piccolo gregge cattolico, le famiglie e i giovani con i quali ha intrattenuto un vivace colloquio. ai quali dice: “Non abbiate paura di diventare artigiani di sogni e di speranza".

L’ultimo incontro è con i religiosi, gente che lavora in condizioni difficili. “Per rinnovare noi stessi dobbiamo andare indietro e riprendere la memoria della prima chiamata” dice il Papa. 

E ricorda il ruolo della famiglia anche per i sacerdoti cattolici di rito orientale. Il grazie finale per queste giornate segnate non da folle oceaniche ma dalla presenza di una comunità che cerca ancora il suo ruolo nella storia dopo le oppressioni dei regimi.

Nella conferenza stampa del rientro il Papa ha ricordato come nei due paesi ci siano comunità cristiane, ortodosse e cattoliche e anche musulmane. "La percentuale ortodossa è molto forte in ambedue, musulmane di meno e cattolici minimo, la Macedonia più grade della Bulgaria. È una cosa che ho visto in ambedue le nazioni è i buoni rapporti tra i differenti credi". 

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