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Nardella: "Serve una alleanza tra il Papa e i sindaci"

Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella |  | Marco Mancini - Aci Stampa Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella | | Marco Mancini - Aci Stampa

L’incontro tra Papa Francesco e i sindaci delle grandi città del mondo, avvenuto dieci giorni fa in Vaticano e dedicato ai cambiamenti climatici e alle nuove forme di schiavitù, continua ad avere vasta eco. Un meeting che va assolutamente ripetuto, è l’appello – raccolto da Aci Stampa – del Sindaco di Firenze Dario Nardella.

Io penso che questo incontro possa rappresentare una svolta perché è la prima volta che i rappresentanti delle città più importanti del mondo si confrontano direttamente con la Chiesa Cattolica alla presenza del Santo Padre. E’ come se si creasse un legame inedito tra l’istituzione più universale che abbiamo nel mondo e le istituzioni più ancorate ai territori, il che chiude il cerchio di una azione culturale, politica e sociale molto forte. Io vedo una alleanza positiva che può davvero scuotere le coscienze del mondo e agire sugli Stati: i sindaci dal basso e il Papa e la Chiesa dall’alto. Una sorta di morsa benevola affinchè le cancellerie comprendano la gravità dell’impatto che il cambiamento climatico e le diseguaglianze sociali comportano in modo pericolosamente irrimediabile.

Il Papa ha detto che nessuno può obbligarci a non accogliere.

E’ un messaggio che noi sindaci, soprattutto guardando all’Italia, viviamo nella quotidianità perché nelle città convergono tutte le grandi questioni sociali che da teoria diventano pratica quotidiana. Le città sono giornalmente esposte alle sfide dell’immigrazione, dell’accoglienza, della legalità. Io trovo che il valore dell’accoglienza sia un valore universale e che non sia incompatibile con il tema della legalità e di una convivenza civile e regolata delle comunità e dei territori. E’ una falsa contrapposizione che viene spesso utilizzata in modo strumentale da quella parte della politica che pensa invece che si possa obbligare qualcuno a non accogliere.

In che modo si deve ripartire dopo questo incontro?

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Proporrò che questa inedita alleanza tra il Papa e i sindaci possa consolidarsi, anche ripetendo questi incontri in modo da corroborare un’azione sempre più incisiva sugli Stati. Una proposta di lavoro su tutti i grandi temi dell’attualità, un’alleanza globale che affronta i grandi temi globali: dall’immigrazione all’integrazione culturale, dai cambiamenti climatici alle diseguaglianze fino al rapporto tra aree urbane e rurali. Questa sede possa diventare sede permanente tra i sindaci del mondo e il Papa e dunque anche la Chiesa e possa operare in modo permanente richiamando le coscienze, i popoli, e i governi degli Stati ad assumersi le loro responsabilità.