Skopje , martedì, 7. maggio, 2019 9:59 (ACI Stampa).
Papa Francesco ha raggiunto la Macedonia del Nord, ultima tappa del suo 29/mo viaggio apostolico internazionale. Il primo impegno ufficiale a Skopje è l'incontro con le Autorità, i rappresentanti della Società Civile e il Corpo Diplomatico.
La Macedonia del Nord - ha detto il Papa - "ponte tra oriente e occidente e punto di confluenza di numerose correnti culturali, condensa molte caratteristiche peculiari di questa regione. Manifesta la densità e la ricchezza della millenaria cultura che la abita. Questa ricchezza culturale è solo lo specchio del vostro più prezioso e valido patrimonio: la composizione multietnica e multireligiosa del volto del vostro popolo, frutto di una storia ricca e, perché no, anche complessa di relazioni intessute nel corso dei secoli".
Questo mix - ha aggiunto il Pontefice - "ha dato luogo a una pacifica e duratura convivenza, nella quale le singole identità hanno saputo e potuto esprimersi e svilupparsi senza negare, opprimere o discriminare le altre. Esse hanno così dato forma a una tessitura di rapporti e di situazioni che, sotto questo profilo, possono rendervi un esempio a cui fare riferimento per una convivenza serena e fraterna, nella distinzione e nel rispetto reciproco".
Francesco ribadisce che le differenti etnie e religioni nella Macedonia del Nord hanno "creato un mosaico in cui ogni tessera è necessaria all’originalità e bellezza del quadro d’insieme. Bellezza che raggiungerà il suo maggior splendore nella misura in cui saprete trasmetterla e seminarla nel cuore delle nuove generazioni".
Anche a Skopje il Papa affronta il tema dei migranti, rigraziando per l'impegno "nell’accogliere e prestare soccorso al gran numero di migranti e profughi provenienti da diversi Paesi medio-orientali. Essi fuggivano dalla guerra o da condizioni di estrema povertà e hanno varcato i vostri confini, diretti in massima parte verso il nord e l’ovest dell’Europa, trovando in voi un valido riparo. La pronta solidarietà offerta a coloro che si trovavano allora nel più acuto bisogno per aver perso tante persone care oltre alla casa, al lavoro e alla patria, vi fa onore e parla dell’anima di questo popolo che, conoscendo anche le privazioni, riconosce nella solidarietà e nella condivisione dei beni le vie di ogni autentico sviluppo".