Città del Vaticano , lunedì, 6. maggio, 2019 9:05 (ACI Stampa).
Trentanove pagine di inediti di Giovanni Paolo II per la prima volta in italiano. Sono parte del libro Cristo la Chiesa e il Mondo. Catechesi dell’Areopago, edito dalla Libreria Editrice Vaticana.
L’Opera, una raccolta di meditazioni sull’essenza del cristianesimo elaborata dal Papa sulla base del celebre Discorso di san Paolo Apostolo all’Areopago di Atene.
Nella Presentazione al volume il cardinale Stanisław Dziwisz, Arcivescovo emerito di Cracovia e segretario personale del Pontefice, spiega: “Non sappiamo a chi fossero rivolte queste catechesi, non sappiamo se e quando siano mai state rese pubbliche” e aggiunge: “in questo particolare momento storico in cui tutti sentiamo nuovamente la necessità di una catechesi profonda e generale sulle verità della fede, di una catechesi che in modo completo ci introduca nel mistero dell’opera di Dio nella nostra storia umana”.
Paolo di Tarso, ricorda l’allora arcivescovo Wojtyła, non solo rappresenta la storia ma è lui stesso un simbolo delle nostre origini spirituali: «Lui, fariseo convertitosi a Cristo, che nel passato aveva perseguitato la Chiesa nascente, parlando nell’Areopago testimonia l’incontro dell’eredità spirituale di Israele con l’eredità della Grecia»
Tra i contenuti presenti più significativi vale la pena ricordare: la libertà che il Creatore ha dato all’uomo, il problema della sofferenza e del male nel mondo in cui viviamo, la condizione dell’uomo nel mondo contemporaneo, la Chiesa e il rapporto con l’Eucarestia. Conclude il volume l’analisi storico-filologica del manoscritto originale, realizzata dalla Marta Burghardt, che presenta le caratteristiche e l’aspetto del manoscritto: «in alto a sinistra di ogni pagina compare l’incipit AMDG (Ad Majorem Dei Gloriam: Per la maggior gloria di Dio); oppure J+M: «Gesù Maria»; o il monogramma composto dalle lettere greche chi e rho, che significa Gesù Cristo (dal greco Xριςτος)» e «molte citazioni bibliche sono state integrate soprattutto con il numero mancante dei capitoli e dei versetti, altre sono state corrette e sistemate in base al testo della Sacra Bibbia. Questo sta a dimostrare che l’Autore delle catechesi ha scritto a memoria le citazioni bibliche, altrimenti le avrebbe scritte in modo esatto, inserendo il numero dei versetti. […] Si può anche presumere che Woytiła conoscesse quasi a memoria gli scritti conciliari di cui riporta diversi passi».