Sofia , domenica, 5. maggio, 2019 10:34 (ACI Stampa).
Papa Francesco è giunto in Bulgaria, meta del suo 29/mo viaggio apostolico internazionale. Il Pontefice è stato accolto all’aeroporto di Sofia dal Primo Ministro di Bulgaria, Bojko Borisov. Dopo l’incontro ufficiale al Palazzo Presidenziale con il Presidente Radev, Papa Francesco incontra le Autorità, i rappresentanti della Società Civile e del Corpo Diplomatico nella piazza Atanas Burov.
La Bulgaria è “luogo d’incontro tra molteplici culture e civiltà, ponte tra l’Europa dell’est e quella del sud, porta aperta sul vicino oriente; una terra in cui affondano antiche radici cristiane, che alimentano la vocazione a favorire l’incontro sia nella regione sia nella comunità internazionale. Qui la diversità, nel rispetto delle specifiche peculiarità, è vista come un’opportunità, una ricchezza, e non come motivo di contrasto”. Così Papa Francesco nell’incipit del suo primo discorso ufficiale in Bulgaria.
Dopo aver salutato musulmani ed ebrei, il Pontefice ha voluto ribadire che “ogni religione, chiamata a promuovere armonia e concordia” ha il compito di aiutare “la crescita di una cultura e di un ambiente permeati dal pieno rispetto per la persona umana e la sua dignità, instaurando vitali collegamenti fra civiltà, sensibilità e tradizioni diverse e rifiutando ogni violenza e coercizione. In tal modo si sconfiggeranno coloro che cercano con ogni mezzo di manipolarla e strumentalizzarla”.
Il Papa, dopo aver ricordato la visita di Giovanni Paolo II nel 2002, ha parlato anche di Giovanni XXIII, delegato apostolico in Bulgaria, che “lavorò instancabilmente per promuovere la fraterna collaborazione tra tutti i cristiani e con il Concilio Vaticano II diede grande impulso e incisività allo sviluppo dei rapporti ecumenici”.
Non è mancato poi il riferimento ai Santi Cirillo e Metodio che “evangelizzarono i popoli slavi e furono all’origine dello sviluppo della loro lingua e cultura e soprattutto di abbondanti e duraturi frutti di testimonianza cristiana e di santità. Rimangono, a distanza di più di un millennio, ispiratori di dialogo fecondo, di armonia, di incontro fraterno tra le Chiese, gli Stati e i popoli! Possa il loro fulgido esempio suscitare numerosi imitatori anche ai nostri giorni e far sorgere nuovi percorsi di pace e di concordia!”.