Città del Vaticano , venerdì, 3. maggio, 2019 17:00 (ACI Stampa).
Quando Giovanni Paolo II arriva in Bulgaria è il 2002. Al suo arrivo a Sofia volle dedicare un omaggio speciale ai due santi Cirillo e Metodio. Nella piazza della Cattedrale si trova un monumento ai due apostoli particolarmente significativo e il Papa depose dei fiori ai suoi piedi. Un cambio di cortesie perché ogni anno il 24 maggio, giorno della memoria liturgica dei due santi, una delegazione bulgara e macedone depone dei fiori sulla tomba di Cirillo custodita nella Basilica di San Clemente.
A Velinko Tarnovo, cuore antico e città universitaria della Bulgaria, nella Chiesa dei Santi Quaranta Martiri è conservata una colonna sulla quale il Chan protobulgaro Omurtag ha scritto: "L'uomo, anche se vive bene, muore, e un altro nasce. Colui che nascerà più tardi, quando vedrà questa scritta, si ricordi di chi l'ha composta". Nel 2002 quando Giovanni Paolo II visitò la Bulgaria nei giorni della festa dei Santi Cirillo e Metodio andò a ricordare la necessità dell’unione dei cristiani e la forza dell’esempio della fede. Quasi 20 anni dopo la Bulgaria sembra ancora lontana dall’aver recuperato a livello popolare le forza della fede.
Eppure i martiri sono stati la forza della fede in Bulgaria come ricordava proprio Giovanni Paolo II al suo arrivo nel paese il 24 maggio, giorno della festa nazionale legata ai due grandi apostoli Cirillo e Metodio.
“La Bulgaria- disse allora il Papa polacco- ha accolto il Vangelo grazie alla predicazione dei Santi Cirillo e Metodio, e quel seme deposto in terra fertile ha prodotto nell'arco dei secoli copiosi frutti di testimonianza cristiana e di santità. Anche durante il lungo e rigido inverno del sistema totalitario, che ha segnato nella sofferenza il vostro, insieme a tanti altri Paesi d'Europa, la fedeltà al Vangelo non è venuta meno, e numerosi figli di questo popolo hanno vissuto eroicamente l'adesione a Cristo, giungendo in non pochi casi fino al sacrificio della propria vita.
Voglio qui rendere omaggio a questi coraggiosi testimoni della fede, appartenenti alle diverse Confessioni cristiane. Il loro sacrificio non sia vano, ma serva di esempio e renda fecondo l'impegno ecumenico in vista della piena unità dei cristiani. Guardino ad essi anche quanti lavorano per l'edificazione di una società basata sulla verità, sulla giustizia e sulla libertà!”