Città del Vaticano , sabato, 27. aprile, 2019 16:00 (ACI Stampa).
Il sabato della settimana di Pasqua si arriva di nuovo a San Giovanni in Laterano.
Tra le tante storie che si possono raccontare sulla cattedrale di Roma una forse non è tanto conosciuta e riguarda il rapporto tra lo Stato Pontificio e lo Stato Italiano. Era l’estate del 1880, solo 10 anni dopo la presa di Porta Pia.
L’antica abside della basilica lateranense e il suo deambulatorio, il cosiddetto Portico leoniano, vennero demoliti allo scopo di ampliare l’area presbiterale. L’architetto Andrea Busiri fu inizialmente incaricato dei progetti e dei lavori, sostituito poi nel 1877 da Virginio Vespignani.
Una scelta più politica che artistica in effetti e un acceso dibattito accompagnò il processo la gestazione e la realizzazione del progetto.
Ci furono addirittura delle interpellanze parlamentari che arrivarono a mettere in discussione sia la legge sulla tutela dei monumenti, in via di definizione, sia la «legge delle guarentigie», che regolava i rapporti tra Stato e Chiesa prima del Concordato. Una scelta di Pio IX e Leone XIII per riaffermare in qualche modo la forza del Papato.