Fano , venerdì, 26. aprile, 2019 9:00 (ACI Stampa).
E’ uno dei gioielli delle Marche che ha subito lo smacco dell’abbandono. La chiesa di San Francesco a Fano è ormai solo un luogo per spettacoli e turisti nel cuore della città.
Oggi è un monumento a cielo aperto, unico nel suo genere, e di grande suggestione, che ben rappresenta la ricchezza della città e che, unitamente all’Abbazia di San Galgano, costituisce l’unico esempio italiano di chiesa senza tetto.
Il complesso architettonico di San Francesco, composto da chiesa e convento, si manifesta oggi con una pluralità di caratteristiche che sono il risultato di una lunga storia che ha visto susseguirsi diversi committenti in varie epoche. La Chiesa venne edificata a partire dalla metà del XIII secolo, ma è durante il periodo di dominio della famiglia Malatesti (1357 - 1463) che l’edificio vive un periodo di grande splendore e fu scelta per accogliere le tombe della famiglia.
Dell’antica struttura medievale sopravvive solo parte del fianco sud, poiché l’edificio venne ristrutturato a metà Ottocento in stile neoclassico ad opera degli architetti Giuseppe Ferroni e Angelo Innocenzi.
Ma la vicenda della chiesa è legata a quella dei tanti beni ecclesiastici incamerati dallo Stato Italiano dopo il 1870 quando furono soppressi molti degli ordini minori compreso quello di Fano.