Città del Vaticano , giovedì, 18. aprile, 2019 10:05 (ACI Stampa).
"Il Signore non ha mai perso questo contatto diretto con la gente, ha sempre mantenuto la grazia della vicinanza, con il popolo nel suo insieme e con ciascuna persona in mezzo a quelle moltitudini. Non è dispregiativo il termine folla. Ma nel Vangelo vediamo che quando interagiscono con il Signore – che si pone in esse come un pastore nel gregge – le folle si trasformano. Nell’animo della gente si risveglia il desiderio di seguire Gesù, germoglia l’ammirazione, prende forma il discernimento". Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della Messa del Crisma, celebrata stamane nella Basilica Vaticana.
Nella sua omelia, il Papa riflette su tre aspetti: sequela, ammirazione e discernimento.
La folla segue Gesù - spiega il Pontefice - "aldilà di qualsiasi calcolo, è un seguire senza condizioni, pieno di affetto. Contrasta con la meschinità dei discepoli il cui atteggiamento verso la gente rasenta la crudeltà quando suggeriscono al Signore di congedarli, perché si cerchino qualcosa da mangiare. Qui iniziò il clericalismo: in questo volersi assicurare il cibo e la propria comodità disinteressandosi della gente. Il Signore stroncò questa tentazione".
Il secondo aspetto riguarda l'ammirazione. La gente ammira con gioia Gesù. "E il Signore - osserva Francesco - era ammirato della fede della gente, se ne rallegrava e non perdeva occasione per farlo notare".
Infine il discernimento. "Cristo, la Parola di Dio venuta nella carne, suscita nella gente questo carisma del discernimento; non certamente un discernimento di specialisti in questioni disputate".