Kutaisi , mercoledì, 24. aprile, 2019 9:00 (ACI Stampa).
Aveva già più di sessanta anni quando, a metà degli Anni Novanta, padre Luigi Mantovani, stimmatino, cominciò la sua frequentazione con la Georgia, fino a stabilirsi definitivamente a Kutaisi nel 1998. In questi anni ha fatto uno straordinario lavoro culturale, arrivando a compilare un dizionario “italiano – georgiano” con più di 41 mila lemmi. È per questo che padre Luigi Mantovani è definito “L’uomo di parola”.
Si intitola appunto così un documentario a lui dedicato, girato dalla regista georgiana Lela Beridze e proiettato lo scorso 10 aprile all’Università Statale di Kutaisi, quando a Padre Mantovani è stata conferita una laurea honoris causa.
Solo Beridze poteva raccontare fino in fondo la storia di padre Mantovani, perché fu lei, che parla correntemente cinque lingue, ad introdurre i Padri Stimmatini alla lingua e i costumi della Georgia quando vi arrivarono come missionari dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Gli stimmatini andarono in Georgia nel 1994, aprendo lì un avamposto per curare le comunità cattoliche del Caucaso, e padre Mantovani li raggiunse poco dopo, verso la fine degli Anni Novanta, dopo aver abbandonato il ruolo di preside del prestigioso istituto veronese delle Stimmate anche per permettere ad altri di mantenere il posto.
Classe 1931, padre Mantovani arrivava come uomo di cultura, e per oltre venti anni ha studiato e continua a studiare lingua e cultura del Paese: ha compilato una Piccola grammatica della lingua georgiana (1997), che è la prima in assoluto in lingua italiana, molti eserciziari di pronto uso nelle due lingue e un manuale di lingua latina per l’Università Cattolica di Saba a Tbilisi nel 2007, fino a un lexicon Georgiano – Latino – Italiano e uno straordinario dizionario georgiano – italiano di 41 mila lemmi, messo insieme appunto chiedendo e annotando in giro, che si unisce a quello italiano georgiano, di 30 mila lemmi.
Padre Mantovani si definisce “monachus”, e in particolare nella prima parte della parola, “mona”, che in georgiano significa servo e in dialetto veronese inutile. Un servo inutile, come suggerisce il Vangelo.