Lima , mercoledì, 29. luglio, 2015 9:00 (ACI Stampa).
Messaggio dei vescovi peruviani nel 193esimo anniversario dall’indipendenza. “Le sfide che devono affrontare le nostre autorità e tutti i peruviani – scrivono i presuli - si potranno superare con il reciproco riconoscimento fra tutti i cittadini, lontano da ogni forma di discriminazione; nel rispetto delle nostre sane tradizioni e con l‘impegno sincero per ogni peruviano di tendere all‘onestà, alla trasparenza, alla giustizia e alla pace”.
In un messaggio alla nazione, i membri del comitato permanente della Conferenza episcopale peruviana fanno notare: “E’ nostro dovere sradicare i grandi nemici della libertà: la violenza, la corruzione, la povertà, la disuguaglianza sociale e l’ignoranza”.
Tante le esortazioni contenute nel messaggio. Perché, scrivono ancora, “si apre per il Perù un futuro promettente che purtroppo è offuscato dalla mancanza di consenso e di unità, perché se sono lasciati in disparte gli autentici e reali interessi della nazione, si trasmette un'immagine e una morale negativa” .
In questo contesto, di fronte alla domanda su cosa succede alla classe politica che causa tanta insoddisfazione tra i peruviani, i vescovi rispondono che si deve governare con umiltà e amore verso il popolo, essendo la politica una delle forme “più alte di carità al servizio del bene comune”.
I vescovi puntano l’attenzione sulla “battaglia” che il popolo porta avanti “contro l‘egoismo, l‘edonismo e il relativismo che minano la nostra identità di peruviani, distruggono l‘immagine naturale e biblica della famiglia, cellula fondamentale della società; minacciano il matrimonio come sacramento tra un uomo e una donna; e mettono a rischio la vita di peruviani indifesi che sono nel grembo materno. I nostri grandi eroi - proseguono i vescovi peruviani - non erano grandi per un momento isolato di eroismo, ma erano eroi nella vita quotidiana, nel rispondere fedelmente alla propria coscienza, nel difendere i valori inalienabili dell‘uomo”.