Firenze , giovedì, 11. aprile, 2019 10:00 (ACI Stampa).
Filippo Benizi, santo, medico e superiore generale dei Servi di Maria è stata una figura eccezionale nella storia religiosa del milleduecento. Ciò in quanto il suo carisma e la sua forte aderenza al vangelo, hanno arricchito la comunità ecclesiale di una nuova spiritualità. Sempre ricca e profonda in quanto affonda le proprie radici nell'amore alla Vergine. Vivente ancora qualcuno dei Sette santi fondatori, a quest'uomo, tra umiltà e decisione, toccò il compito di dare stabilità ai propri confratelli nel momento più delicato della loro percorso evolutivo, cioè nella fase dell'approvazione della Regola, che si avrà tempo dopo la fondazione.
Eugenio Maria Casalini, insigne storico, ha osservato approfondendo quei primi anni della nascita dell'Ordine come questo si sia sviluppato in un movimento religioso laicale, di fedeltà e servizio alla Vergine Maria, ispiratrice della comune vocazione.
Storicamente, è interessante osservare come, all'interno di tale famiglia religiosa, come in quella dei Francescani e di molti altri istituti, erano compresi, nel loro apostolato, anche dei laici che, pur restando nel mondo, ma frequentando i loro conventi, con regole più o meno stabili, vivano una vita di preghiera e penitenza, seguendo il carisma servita. Si dovrà attendere il 1425, anno in cui papa Martino V, approvò un'altra regola, stabile e differenziata, anche per questi uomini.
Santa Giuliana Falconieri, il Beato Giacomo da Città della Pieve, Nicolò Borghese da Siena… Questi uomini di speciale santità, sono solo alcuni nomi di un lungo florilegio che ha illustrato l'Ordine. La realtà del laicato e quella dei religiosi, all'inizio ovvero prima della citata data si confonde. Ciò dimostra la piena affermazione della logica di servizio e di spiritualità mariana, che contraddistingueva questi uomini Amore alla Vergine, servizio ed aderenza alla parola del vangelo rappresentano le basi comuni a tutti i servi di Maria, al servizio del Cristo.
L'attenzione a questi uomini ed al loro operato, portò San Filippo Benizi, nel capitolo di Arezzo, (celebrato nell'ottava di Pentecoste del 1273), ad estendere anche ai laici, appartenenti alla Società dei Laudesi, presso la chiesa dell'Annunziata di Firenze, i beni spirituali dell'Ordine, per l'affetto che questi dimostravano, nei confronti della comunità religiosa. Tale considerazione si mostra, ancor più interessante, se si nota come, qualora fosse defunto uno di questi, sarebbe stato ricordato in un ufficio specifico, proprio come per i religiosi.