Città del Vaticano , lunedì, 8. aprile, 2019 13:00 (ACI Stampa).
Un beato e sei nuovi venerabili, tra i quali un bambino e una paralitica. Sono i sette esempi di vita cristiana che procedono il loro cammino sulla strada del riconoscimento della santità, i cui decreti sono stati firmati da Papa Francesco lo scorso 6 aprile.
Primo della lista è Donizeti Tavares de Lima (1882 – 1961): sarà beato. Sacerdote, si distinse nel servizio di parroco di Vargem Grande do Soul per il suo apostolato e la difesa dei poveri, che portò i più abbienti a considerarlo comunista. Considerato il parroco di tutti, realizzò l’asilo San Vincenzo de’ Paoli per vecchi soli e abbandonati, e comprò case e terreni perché non possedeva niente. Nel 1955 fu al centro di un grande movimento di popolo per i suoi poteri taumaturgici, movimento che lui stesso stronca sul nascere. Nel 2017 è stato proclamato venerabile, ora è stato riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione che porterà alla beatificazione.
Sono riconosciute le virtù eroiche del sacerdote Carlo Cavina (1820 – 1880), fondatore della Congregazione delle Figlie di San Francesco di Sales, che sviluppò un intenso ministero pastorale a Collegiata Lugo dove, tra le altre cose, riuscì a fondare la Piccola Casa di San Giuseppe, dedicata all’insegnamento del catechismo alle ragazze in difficoltà, realizzata nonostante l’opposizione dei massoni presenti nella città.
È proclamato venerabile anche Raffaele di Sant’Elia a Pianisi, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori cappuccini (1816 – 1901), che fu noto per la particolare intensità della vita religiosa ed eucaristica, e anche per fenomeni di estasi e colloqui con la Vergine “a voce alta e di confidenza di figlio”.
Anche Damiano da Bozzano (1898 – 1997) era sacerdote professo dei Frati Cappuccini, che morì in Brasile. La notizia della morte colpì il Paese al punto che il presidente indisse tre giorni di lutto, e il Cardinale Paulo Evaristo Arns sottolineò che il padre cappuccino era uno dei più grandi missionari della storia del Brasile, perché "col rigore del suo temperamento consigliava la gente a rimanere ferma nella fede e nella buona condotta morale; fu un simbolo del cristianesimo nella regione del Nordeste ed è un insegnamento saldo, altamente positivo per tutta la chiesa, che ha pochi missionari di tale statura".