Campobasso , lunedì, 8. aprile, 2019 12:00 (ACI Stampa).
Un pastore zelante, che ha saputo stare vicino agli ultimi della società e ha incarnato lo spirito della Populorum Progressio: così è l’arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini di Campobasso – Boiano, agli occhi di Papa Francesco.
Il Papa ha scritto all’arcivescovo lo scorso 19 marzo, in vista della celebrazione del “giubileo d’argento” della sua ordinazione episcopale. Un anniversario che è stato festeggiato il 7 aprile, con una Messa celebrata dall’arcivescovo Paul Emil Tscherrig, nunzio in Italia.
La lunga lettera di Papa Francesco è un omaggio a quello che è stato considerato il vescovo anti-‘ndrangheta quando guidava la diocesi di Locri e che è stato stimato dal Papa tanto da chiedergli di scrivere le meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo del 2014. Meditazioni dedicate al “Volto di Cristo, volto dell’uomo” che il Papa non ha mancato di ricordare nella missiva.
Papa Francesco ha ripercorso le tappe del servizio dell’arcivescovo Bregantini, trentino di origine e padre stimmatino, che ha lavorato anche nell’arcidiocesi di Bari prima di essere chiamato a gestire la diocesi di Locri – Gerace dal 1994 al 2007 e infine quella dell’arcidiocesi di Campobasso.
Papa Francesco ha scritto all’arcivescovo: “Ti abbiamo conosciuto che, nelle angoscianti grida della società, quasi contemplando le stigmate di cristo, sei stato chiamato con ogni sforzo a svolgere l’attenzione affinché ai fratelli e alle sorelle imploranti una risposta, tu subito potessi rivolgere le tue orecchie di attento ascolto”: