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Non violenza e tratta della persone: i lavori per lo Sviluppo Umano Integrale

Cardinale Peter Turkson | Il Cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale | Bohumil Petrik / ACI Group Cardinale Peter Turkson | Il Cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale | Bohumil Petrik / ACI Group

È appena terminata, presso il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, una conferenza sulla non violenza organizzata in collaborazione con Pax Christi International. E comincia l’8 aprile, a cura della Sezione Migranti e Rifugiati dello stesso dicastero, una conferenza internazionale sulla tratta delle persone.

Il tema della non violenza è stato particolarmente sviluppato dal dicastero, con una serie di convegni che avevano portato anche all’idea di una enciclica sulla non violenza, che in realtà è diventato piuttosto il tema del messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del 2017. Ma la speranza di una enciclica di Papa Francesco c’è ancora, e i partecipanti al workshop lo hanno fatto presente ne comunicato finale.

Il workshop aveva come tema “Percorsi d non violenza: verso una cultura della pace”. Secondo un comunicato del dicastero, i partecipanti si sono coinvolti “in un dialogo riguardo le radici della violenza e la speranza della pace e riconciliazione”, sottolineando che “la non violenza non è solo un metodo, ma uno stile di vita, un modo di proteggere e prendersi cura delle condizioni di vita di oggi e domani”.

Monsignor Bruno Maria Duffé, segretario del dicastero, ha sottolineato che “le nostre conversazioni su non violenza e pace hanno riempito i nostri cuori e le nostre menti. La non violenza e la pace ci chiamano alla conversione del ricevere e del dare, del radunare e dello sperare”.

Pax Christi International, dal canto suo, ha particolarmente apprezzato la partecipazione del del dicastero. I partecipanti al workshop provenivano da Messico, Venezuela, Costa Rica, Colombia, Honduras, Brasile, Canada, Stati Uniti, Uganda, Filippine, Pakistan, Sri Lanka, Fiji, Sud Sudan, Kenya, Nigeria, Etiopia, Palestina, Regno Unito, Francia e Italia. Oltre a vescovi e arcivescovi coinvolti nel dialogo, c’erano anche il Cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero, e il Cardinale Joseph Tobin, arcivescovo di Newark.

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La conferenza internazionale sulla Tratta delle persone è invece organizzata dalla sezione Migranti e Rifugiati, che è presieduta dallo stesso pontefice. Papa Francesco ha dato al tema dellatratta una grande attenzione sin dall’inizio del pontificato, certificata quest’anno anche dalla scelta della suora anti-tratta Eugenia Bonetti per la stesura delle meditazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo.

Anche in questo caso, si tratta di un incontro a porte chiuse, che si terrà presso la Fraterna Domus di Sacrofano e che termineranno con una udienza privata con Papa Francesco nell’Aula Nuova del Sinodo.

Scrive un comunicato delle sezione Migranti e Rifugiati che “la Conferenza è un'occasione per discutere concretamente di iniziative tese a mettere in pratica gli Orientamenti pastorali sulla Tratta di Persone (OPTP) elaborati dalla Sezione” e ha lo scopo di promuovere una comprensione più ampia e approfondita del fenomeno della tratta e contribuire a coordinare azioni volte a sradicarlo”.

Ci saranno circa 200 partecipanti, e tra questi anche l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati. Il dibattito sarà diviso in sessioni che ripercorrono il documento degli Orientamenti Pastorali, con un particolare focus su donne e bambini.

Gli orientamenti – spiega il comunicato stampa – serviranno “a guidare il lavoro della Sezione Migranti e Rifugiati e dei suoi collaboratori su questo complesso fenomeno che continua a crescere e che preoccupa seriamente tutta la Chiesa e tutta l'umanità”.