Parigi , venerdì, 5. aprile, 2019 11:00 (ACI Stampa).
Sono proseguiti per tutto marzo gli attacchi alle chiese in varie regioni della Francia, e anche ad inizio di aprile: croci abbattute, chiese profanate, persino incendi, il più grande dei quali ha colpito la chiesa di Saint-Sulpice, a Parigi, lo scorso 17 marzo. E non tende ad arrestarsi un trend che ha visto in febbraio 2019 il mese nero della cristianofobia in Francia.
Lo dice l’Osservatorio della Cristianofobia, sito francese che da gennaio 2015 ha cominciato a registrare gli atti di cristianofobia oltralpe. Da allora, mai c’era stato un mese come febbraio, durante il quale ci sono stati 47 atti gravi commessi in 18 diversi dipartimenti, da suddividere in 15 atti di vandalismo, 15 rapine, 10 profanazioni e un incendio doloso contro il luoghi di culto.
Sono dati che devono far riflettere. Vero è che gli attacchi toccano sempre chiese ed edifici, mai persone. Ma è anche vero che l’assassinio di padre Jacques Hamel nell’agosto 2016 nella piccola cittadina di Saint-Etienne-du-Ruvay è arrivato a seguito di una escalation di attacchi alle chiese in Francia, conditi anche da un attacco hacker ai siti cattolici.
In questi primi mesi del 2019, l’escalation è ancora più grande. L’Osservatorio sulla Cristianofobia ha notato che nei primi due mesi del 2019 ci sono stati in totale 65 gravi atti, il 25 per cento in più dei primi due mesi del 2018.
A leggere il rapporto, c’è da rimanere colpiti. A febbraio 2019, oltre agli atti vandalici, ci sono stati 21 furti e tre vandalismi di simboli cristiani, due furti all’interno di locali e tre cimiteri vandalizzati. Una situazione che, stranamente, ha destato anche l’attenzione dei media nazionali.