Rieti , giovedì, 4. aprile, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Il Museo del Silenzio di Fara Sabina a Rieti è un tesoro inestimabile per le Clarisse Eremite. Tutta la comunità ha avvertito l’importanza di conservare e far conoscere il patrimonio storico del monastero, a 40 chilometri da Roma. Il Museo racconta la memoria e il silenzio delle monache qui riunite nel 1673. L’ATI PromoTuscia/PromoCulture ha deciso di gestire il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina e così anche il Museo del Silenzio delle Suore. ACI stampa ha intervistato i responsabili dell’ATI, prossimi all’inaugurazione sabato 6 aprile, per capire quanto è importante gestire un museo, anche per la conservazione di patrimoni artistici e religiosi.
Cosa è l’ATI, di cosa si occupa e perché ha scelto il sito di Fara in Sabina?
L’ATI, oltre a gestire il territorio di Viterbo e della Tuscia, da qualche mese si è aggiudicata la vittoria del bando per la gestione del nuovo Ufficio Turistico di Fara in Sabina e del Museo Civico Archeologico. Nell’ambito di questa gestione, cisi si pone come obiettivo primario, quello di valorizzare e promuovere la conoscenza di questo Borgo di origine medievale e del suo territorio.
Sabato 6 aprile 2019 alle ore 11:00 verrà inaugurato l’Ufficio Turistico, che per la prima volta apre a Fara in Sabina, e della Sala Eretum, all’interno del Museo Civico Archeologico.
L’invito a partecipare è rivolto a tutti e sarà possibile prendere parte alla degustazione di prodotti tipici allestita per l’occasione. Tra le eccellenze di questo Comune infatti, oltre quelle prettamente archeologiche e storiche, vanno citate infatti quelle paesaggistiche, enogastronomiche e agroalimentari. Una delle produzioni più importanti è quella dell’Olio extra vergine d’oliva DOP. Tra le evidenze storico - artistiche e archeologiche, per fare qualche esempio, citiamo l’Abbazia di Farfa, il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina che conserva i reperti archeologici provenienti dagli scavi condotti negli anni ’70-’80 del 1900, che hanno riportato alla luce testimonianze del popolo italico pre-romano Sabino, con le sue rispettive città di CURES ed ERETUM.