Città del Vaticano , giovedì, 4. aprile, 2019 9:00 (ACI Stampa).
Sei mesi dopo la visita di Papa Francesco a Tallinn, il vescovo Philippe Jourdan, amministratore apostolico di Estonia, ha guidato un piccolo gruppo in Vaticano. Una missione cominciata il 18 marzo, che ha visto anche l’inizio della fase romana di beatificazione di Eduard Profittlich, il vescovo di origine tedesca, predecessore del vescovo Jourdan, che morì martire deportato dai sovietici e che potrebbe essere presto nominato il primo santo proveniente dall’Estonia. Il vescovo Jourdan ha parlato di questo, e del senso generale della visita, con ACI Stampa.
Che scopo aveva la sua visita?
Il nostro scopo era di portare il nostro ringraziamento al Santo Padre per la sua visita e a salutarlo con una ventina di persone tra quelle che hanno collaborato più da vcino all’organizzazione della visita del Papa nel nostro Paese a settembre 2018.
Avete incontrato Papa Francesco al termine dell’udienza generale. Che cosa vi siete detti?
Il Santo Padre mi ha detto immediatamente che era rimasto molto contento della sua visita nel nostro Paese. Era anche al corrente delle notizie che venivano dal paese e delle recenti elezioni. Io gli ho chiesto di pregare per l’Estonia e per la situazione politica un po’ delicata che abbiamo nel nostro Paese. E lui, con un sorriso, mi ha risposto: “Andiamo avanti!”. Poi s è soffermato con ogni membro del gruppo, e in particolare con un pastore luterano che lo ha ricevuto nella sua chiesa per l’incontro del Papa con i giovani, a Tallinn. Gli abbiamo anche dato un regalo da parte dei membri del Consiglio Ecumenico delle Chiese dell’Estonia, mentre i fedeli ortodossi gli hanno donato una icona. Papa Francesco ha anche dato una specialissima benedizione al membro più giovane del nostro gruppo, un bambino che nascerà a giugno.