Rabat , sabato, 30. marzo, 2019 15:40 (ACI Stampa).
Il primo impegno di Papa Francesco in Marocco è alla spianata della Tour Hassan, per l’incontro con il popolo del Marocco, le Autorità, i rappresentanti della Società Civile e i membri del Corpo Diplomatico.
Dopo l’indirizzo di saluto del Re Mohammed VI, Papa Francesco inizia il suo discorso dicendosi felice e grato per essere in Marocco.
“Gratitudine - ha spiegato - che si trasforma in importante opportunità per promuovere il dialogo interreligioso e la conoscenza reciproca mentre facciamo memoria dello storico incontro tra San Francesco d’Assisi e il Sultano al-Malik al-Kamil. Quell’evento profetico dimostra che il coraggio dell’incontro e della mano tesa sono una via di pace e di armonia per l’umanità, là dove l’estremismo e l’odio sono fattori di divisione e di distruzione. Inoltre, auspico che la stima, il rispetto e la collaborazione tra di noi contribuiscano ad approfondire i nostri legami di amicizia sincera, per consentire alle nostre comunità di preparare un futuro migliore alle nuove generazioni”.
Dobbiamo lavorare insieme - ha detto il Papa - “per dare un nuovo impulso alla costruzione di un mondo più solidale, più impegnato nello sforzo onesto, coraggioso e indispensabile di un dialogo rispettoso delle ricchezze e delle specificità di ogni popolo e di ogni persona. Questa è una sfida che tutti siamo chiamati a raccogliere, soprattutto in questo tempo in cui si rischia di fare delle differenze e del misconoscimento reciproco dei motivi di rivalità e disgregazione”.
Il Papa ha ribadito l’importanza della cultura dell’incontro per una società aperta, plurale e solidale. E’ una “via che siamo chiamati a seguire senza mai stancarci, per aiutarci a superare insieme le tensioni e le incomprensioni, le maschere e gli stereotipi che portano sempre alla paura e alla contrapposizione; e così aprire la strada a uno spirito di collaborazione proficua e rispettosa. È infatti indispensabile opporre al fanatismo e al fondamentalismo la solidarietà di tutti i credenti, avendo come riferimenti inestimabili del nostro agire i valori che ci sono comuni”.