Rabat , mercoledì, 27. marzo, 2019 9:00 (ACI Stampa).
È stata fondata nel 2005, e già nel 2016 era stata ampliata con una grande ala. La Scuola degli Imam voluta a Re Mohammed VI del Marocco, che da lui prende il nome, è diventata presto un punto di riferimento nel mondo musulmano. Il centro di studi di quello che il Marocco vuole promuovere come Islam moderato e tollerante.
E le richieste non sono mancate. Nel 2016, c’erano 778 studenti stranieri, che vi studiavano per un tempo congruo alla loro preparazione sia di cultura generale che in lingua araba classica, la sola ammessa per leggere il Corano.
In questi anni, hanno beneficiato dell’istruzione della scuola 35 imam provenienti dalla Guinea, 33 dalla Francia, 107 dal Niger, 79 dal Ciad e 37 dalla Tunisia. Ogni anno, poi, arrivano 150 studenti marocchini meritevoli, che hanno avuto un baccellierato con lode e già conoscono il Corano a memoria, per un addestramento di 12 mesi che li permetta poi di diventare insegnanti nella scuola.
Lo scopo è quello di promuovere “veri precetti dell’Islam”, e include anche un dipartimento responsabile della supervisione religiosa degli ufficiali delle Forze Armate.
La scuola è parte di una più ampia riforma del Marocco sul campo religioso, che si prospetta come una risposta alla crescita di estremismo e terrorismo. Sono state rinnovate le moschee, sono state create le televisioni e le stazioni radio “Mohammed VI, ed è stata appunto stabilita la scuola degli imam.