Città del Vaticano , lunedì, 25. marzo, 2019 18:00 (ACI Stampa).
“La sacra verginità e la castità perfetta consacrata al servizio di Dio sono certamente, per la chiesa, tra i tesori più preziosi che il suo Autore le abbia lasciato, come in eredità”. E’ l’incipit dell’enciclica Sacra Virginitas scritta da Papa Pio XII e pubblicata esattamente 65 anni fa, il 25 marzo 1954.
L’enciclica - la 27/ma del pontificato - sottolinea l’importanza della castità perfetta ricordando come “i santi padri - come Cipriano, Atanasio, Ambrogio, Giovanni Crisostomo, Girolamo e Agostino e non pochi altri - nei loro scritti celebrarono la verginità con altissimi elogi. Questa dottrina dei santi padri, arricchita nel corso dei secoli dai dottori della chiesa e dai maestri dell'ascetica cristiana, influisce certo molto tra i cristiani d'ambo i sessi nel suscitare e confermare il proposito di consacrarsi a Dio con la perfetta castità e di perseverare in essa fino alla morte”.
Dopo aver ribadito che il comando della castità perfetta viene direttamente da Cristo, Pio XII ribadisce che “ i dottori della chiesa hanno insegnato apertamente che la verginità non è una virtù cristiana se non la si abbraccia per il regno dei cieli, cioè per poter attendere più facilmente alle cose celesti, per conseguire più sicuramente l'eterna salvezza, per poter condurre infine più speditamente, con diligente operosità, anche gli altri al regno dei cieli”.
“I santi padri - ammonisce Papa Pacelli - hanno considerato questo vincolo di castità perfetta come una specie di matrimonio spirituale fra l'anima e Cristo; alcuni di essi, anzi, sono giunti fino a paragonare con l'adulterio la violazione del voto fatto”.
“La verginità consacrata a Cristo - aggiunge il Papa - è per se stessa una tale espressione di fede nel regno dei cieli e una tale prova d'amore verso il divin Redentore, che non c'è da meravigliarsi nel vederla arrecare frutti così abbondanti di santità. Numerosissimi sono le vergini e gli apostoli, votati alla castità perfetta, che sono l'onore della chiesa per l'alta santità della loro vita. La verginità, infatti, dà alle anime una forza spirituale capace di condurle fino al martirio e questo è l'insegnamento della storia che propone alla nostra ammirazione tante schiere di vergini, da Agnese di Roma a Maria Goretti”.