Altre ombre cupe circondano l'Europa, anzi il mondo intero. Quello che avevano sognato i padri fondatori dell'unità europea sembra davvero essersi dissolto dentro il labirinto di palazzi e di poteri, lontani dalla realtà della gente, dalle loro difficoltà, dalle loro speranze.
E queste stesse parole risuonano limpide e profetiche proprio alla vigilia di una nuova tornata elettorale proprio per eleggere un nuovo Parlamento europeo. Così le associazioni che si ispirano alla figura e al pensiero di Frassati ora propongono il 6 aprile prossimo di recitare il rosario, con meditazioni tratte appunto da quel documento. Sarà messo a disposizione un sussidio, che potrà essere scaricato sul sito
Tipi Loschi in varie lingue, preparato per l'occasione, che unirà nella preghiera tutti coloro che amano Frassati sparsi non solo in Europa, ma nei vari continenti.
L'iniziativa è stata promossa dal servizio Nazionale Pastorale della Cei, dall'Associazione Pier Giorgio Frassati di Roma e dalla Compagnia dei Tipi Loschi di Grottammare.
Pier Giorgio Frassati, del resto, non è figura che non possa lasciare il segno e continua a sprigionare fascino e a farsi seguire da molti ragazzi, lui stesso un giovane beato - la beatificazione è avvenuta nel 1990 ad opera di Giovanni Paolo II - grazie ad una vita breve ma folgorante, proiettata costantemente verso Dio. Non per nulla le sue reliquie sono state traslate a Cracovia, l'anno scorso, in occasione della Giornata mondiale della Gioventu'. Tra le moltissime pubblicazioni a lui dedicate e che propongono le sue riflessioni e le sue lettere, segnaliamo una biografia pubblicata proprio recentemente, a cura della casa editrice Ave, scritta da Roberto Falciola, dal titolo "Pier Giorgio Frassati. Non vivacchiare ma vivere".
Un titolo efficace, che indica proprio la tentazione e il tormento di tanti giovani, ma non solo giovani, ossia il rischio concreto di sprecare la vita, di farla scorrere in mille rivoli evanescenti, rincorrendo apparenze e idoli feroci, come il potere, la bellezza, il denaro, le passioni che tutto bruciano. Il contrario di quel che ha fatto Frassati: nato da una famiglia dell'alta borghesia torinese, nel 1901, nella sua breve vita, essendo morto nel 1925 di meningite fulminante, è stato sempre fortemente impegnato: ha militato nell'Azione Cattolica e nella Fuci, e' diventato terziario domenicano, era un amante della montagna (camminate, scalate, passeggiate, erano una costante, per lui) fondatore, tra le altre mille esperienze, della Compagnia dei Tipi loschi, qualcosa di totalmente inedito,una "società" di amici tanto allegri quanto attenti ad aiutarsi e sostenersi nel percorso della vita interiore e nell'aiuto a chi ne ha piu' bisogno, agli ultimi, ai diseredati...Non a caso Frassati si annovera, seppure non ancora canonizzato, tra la folta schiera dei santi sociali torinesi.
Insomma era davvero un reale testimone della gioia di vivere che scaturisce dal rapporto diretto con il Signore.
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Altro che la macchietta irritante del ragazzo che frequenta le parrocchie e le associazioni cattoliche: bello, intelligente, ironico, spiritoso, entusiasta, scevro da ipocrisie e con lo sguardo aperto sulla realtà. Capace di amare senza riserve, gli amici, la famiglia, una ragazza, i poveri che voleva aiutare con tutti i mezzi e in qualsiasi circostanza. Come racconta questa nuova biografia ricca di documenti fotografici, sostenuta da una narrazione puntuale e vivace.
Leggere le tante, appassionanti vicende della sua vita potrà quasi certamente far nascere la voglia di conoscere direttamente Pier Giorgio, cosa che si può fare leggendo il suo epistolario, pubblicato in una edizione non proprio recente, ma comunque disponibile. Da quelle parole scaturisce la sua visione del mondo, le sue gioie ma anche i suoi dolori, il suo desiderio ardente di non sprecare neppure un attimo della propria esistenza.