Città del Vaticano , venerdì, 22. marzo, 2019 16:00 (ACI Stampa).
“Rinnovate nella forma e nei contenuti dopo il Concilio Vaticano II, le Stazioni hanno oggi ripreso a sottolineare l’aspetto comunitario del cammino quaresimale penitenziale, evidenziando la realtà pellegrinante della Chiesa nel tempo e nella storia quale risposta alla frammentazione umana dei nostri giorni”.
Così il sito della parrocchia di san Vitale in Fovea spiega ai parrocchiani e ai fedeli di passaggio in Via Nazionale il senso del pellegrinaggio delle stazioni.
La chiesa è parrocchia dai tempi paleocristiani ed è dedicata anche a Gervasio e Protasio figli di Vitale.
Nel 1595 per evitare che la chiesa andasse in rovina Clemente VIII la unì alla chiesa di Sant’ Andrea e al noviziato dei gesuiti che la restaurarono grazie al sostegno della principessa Isabella della Rovere.
Per qualche tempo la basilica di sant’ Agnese fu curata dai preti del titolo di Vestina, il nome della matrona che la fece edificare.