Roma , giovedì, 14. marzo, 2019 10:00 (ACI Stampa).
In questa società così secolarizzata si nota in molte persone il desiderio di far crescere la loro devozione alla Madonna. Per esaudirlo, gli Araldi del Vangelo diffondono ampiamente la consacrazione alla Vergine Santissima come schiavo d’amore, secondo il noto metodo di San Luigi Maria Grignion de Montfort. ACI Stampa ha approfondito l’argomento con Padre Carlos Werner, Presidente della sezione italiana degli Araldi del Vangelo.
Padre Carlos, perché gli Araldi del Vangelo diffondono la consacrazione a Maria secondo il metodo di San Luigi Maria Grignion de Montfort?
La via spirituale della Consacrazione a Maria secondo il metodo montfortano è parte essenziale della spiritualità degli Araldi del Vangelo. L’ispiratore del movimento, Plinio Correa de Oliveira, negli anni della giovinezza, dopo aver recitato con fiducia una novena a Santa Teresina per chiederle la grazia di identificare un mezzo per progredire nella vita spirituale, trovò in vendita in una parrocchia il Trattato della Vera Devozione a Maria di San Luigi Maria Grignion de Montfort. Lo lesse con entusiasmo e consolazione e compose una litania a Maria basata sugli insegnamenti del Santo del quale assunse la dottrina come regola di vita. Nella sua giovinezza, il nostro Fondatore, Monsignor Scognamiglio, incoraggiato dal Prof. Plinio, lesse e rilesse più volte il Trattato, restando veramente segnato dal fuoco mariano del Santo francese. Da giovane discepolo, inoltre, volle tradurre quella dottrina in uno stile di vita sotto la guida del suo maestro spirituale, fidandosi proprio dell’unione spirituale che quest’ultimo aveva con Maria Santissima e col suo Figlio Gesù. Grazie a questa spiritualità di schiavitù mariana, quindi, nacque, tra i primi discepoli del Prof. Plinio, il desiderio di una vita di sequela Christi che è alla radice del carisma degli Araldi del Vangelo. Per questo motivo ogni membro degli Araldi, nei primi passi del suo combattimento spirituale, è introdotto alla via della Consacrazione a Maria Santissima preconizzata da San Luigi Maria de Montfort. Di conseguenza, non solo i membri celibi, ma anche le persone che si avvicinano al carisma e vogliono partecipare delle sue grazie specifiche, sono incoraggiate a intraprendere la strada definita dal Montfort come il mezzo più corto, veloce e sicuro per raggiungere l’adorabile Gesù e restare a Lui uniti. In questo senso, e sottolineando che molte altre sono le congregazioni che promuovono questo metodo, in primis i membri della Compagnia di Maria fondata dal Montfort, gli Araldi organizzano in tutto il mondo gruppi di preparazione alla Consacrazione a Maria Santissima che registrano sempre la presenza di numerosi partecipanti. Il caso più lampante per la nostra realtà è quello della città di Montes Claros in Brasile in cui sono già più di diecimila coloro che si sono consacrati a Maria dopo aver seguito la preparazione offerta dagli Araldi.
Consacrazione a Maria, di cosa si tratta esattamente?
Per capire cosa sia la Consacrazione a Maria proposta da San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716), bisogna anzitutto tracciare, anche solo nelle linee essenziali, un abbozzo della personalità del suo maitre à pensé, cioè, dello stesso Santo. San Luigi Maria fu anzitutto un missionario di fuoco, vicino ai bisognosi e agli umili di cuore, lottatore indomabile contro il peccato e il vizio e tenero devoto di Maria. Per farci un’idea del suo stampo di combattente, è bene sapere che molte volte svuotò, con l’uso di una certa violenza fisica, case d’appuntamento e locali di malavita riuscendo a convertire donne di malaffare e uomini corrotti. I frutti delle sue missioni mariane furono abbondantissimi, al punto che a La Rochelle subì un tentativo di omicidio da parte di alcuni nemici della sua predicazione. Papa Clemente XI nel 1706 lo ricevette in udienza a Roma e, meravigliato dalla sua fede ardente e dal suo zelo per le anime sempre insoddisfatto, vide in lui uno spirito tutto di fiamma, desideroso di riconquistare la Francia minacciata dal giansenismo e dal gallicanesimo alla vera affezione verso la Chiesa di Roma. Per questo, lo nominò volentieri missionario apostolico. Lo stesso Clemente XI ricevette dalle labbra del Santo la spiegazione della sua spiritualità di schiavitù a Gesù in Maria, e, molto compiaciuto, approvò la sua Dottrina. La consacrazione a Gesù per mezzo di Maria ha alla base un concetto semplice e irrinunciabile spiegato dal Montfort: l’uomo su questa terra è sempre schiavo, che lo voglia o no. Schiavo di Dio per amore, col consenso della volontà, o schiavo del peccato e del demonio, come ben insegna San Pietro nella sua seconda epistola: ognuno è schiavo di ciò che lo ha vinto. E nella vita eterna tutti saranno schiavi di Dio, alcuni in amicizia e amore eterno, altri costretti dalla giustizia: nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra (Fil 2, 10). Dunque, secondo San Luigi Maria il battesimo ci chiama alla schiavitù d’amore a Dio, alla sottomissione ai suoi comandamenti, all'accettazione della sua divina volontà, essendo questa la chiave d’oro della vera e unica libertà. Ma come essere fedeli a tale chiamata? Le tendenze al male che sentiamo dentro di noi e la corruzione del mondo rendono pressoché impossibile conservare questo tesoro che è la grazia nei vasi di creta che siamo noi. Per cui la mediazione di Maria viene in soccorso del nostro bisogno e della nostra miseria per porvi rimedio.