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Un settembre dal profumo di Oriente per Roma

Vescovi europei di rito orientale | Uno dei passati incontri del vescovi europei di rito orientale | CCEE Vescovi europei di rito orientale | Uno dei passati incontri del vescovi europei di rito orientale | CCEE

Saranno due gli eventi del 2019 che faranno di Roma la capitale delle Chiese di Oriente nel prossimo settembre. Si terrà infatti a Roma il prossimo sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina. E si terrà a Roma il prossimo incontro dei vescovi cattolici orientali di Europa

Si tratta di due momenti significativi, che testimoniano quanto forte sia l’unione con Roma delle Chiese di rito orientale. Succede, tra l’altro, in un anno significativo, perché lo scisma ortodosso e la questione ucraina rischiano di spaccare l’ortodossia, mentre allo stesso tempo la Chiesa cattolica mantiene aperti canali di dialogo con tutte le Chiese ortodosse, come testimoniano i prossimi viaggi di Papa Francesco in Macedonia, Bulgaria e Romania

La riunione del Sinodo delle Chiesa Greco Cattolica ucraina a Roma avrà luogo a inizio settembre,  dall’1 all’10 per il 50esimo anniversario dell’inaugurazione della basilica minore di Santa Sofia. Sono già cominciati i preparativi.

Il Sinodo è l’organismo più alto del governo delle Chiese orientali. È presieduto dal Patriarca o dall’arcivescovo maggiore, ed è segno della Chiesa sinodale tanto cara a Papa Francesco. Parteciperanno tutti i vescovi della Chiesa Greco Cattolica Ucraina nel mondo (circa 50), che si incontreranno anche con l Papa e con i rappresentanti della Curia durante i giorni di lavoro del Sinodo.

Il Sinodo della Chiesa Greco Cattolica si celebra anche nel 90esmo anniversario del primo degli incontri dei vescovi greco-cattolici, iniziati proprio a Roma dal metropolita Andriy Sheptysky nel 1929. Ma Roma è anche il luogo in cui ripresero le riunioni sinodali della Chiesa Greco Cattolica Ucraina dopo il Concilio Vaticano II, nel 1981, su volontà di San Giovanni Paolo II. L’ultima riunione a Roma si è tenuta venticinque anni fa.

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Durante il Sinodo, ci sarà anche un pellegrinaggio verso Santa Sofia, la “cattedrale” greco cattolica di Roma, voluta dal Cardinale Josip Slipyi, che fu costruita sul modello della Santa Sofia di Kiev. L’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha utilizzato proprio il “modello Santa Sofia” per descrivere la sua Chiesa, e aveva anche ottenuto di poter celebrare la festa dell’Annunciazione proprio nella cattedrale ora trasformata in un Museo. Il permesso è stato poi ritirato dal governo, perché Santa Sofia è stata chiusa per lavori di restauro e nessuno potrà così fare celebrazioni, nemmeno gli ortodossi che l'avevano usata sia per il Sinodo di unificazione che aveva portato a sancire la nascita della Chiesa Ortodossa Autocefala Ucraina e per l'intronizzazione del metropolita Epifanyi.

L'arcivescovo maggiore Shevchuk guiderà la Divina Liturgia dell’inaugurazione del Sinodo l’1 settembre. Il 5 settembre, invece, ci sarà un’altra Divina Liturgia, sempre presieduta presieduta della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, nella Basilica di Sanata Maria Maggiore, e sarà dedicata al 150esimo anniversario dalla nascita e 100esimo anniversario della morte della beata Josaphata Hodarshevcka, primo membro e cofondatrici delle Servitrici di Maria Immacolata, che fu beatificata da San Giovanni II nel 2001 a Lviv, da dove lei proveniva. 

Il tema del Sinodo sarà “Comunione nella vita e nella testimonianza della Chiesa Greco Cattolica Ucraina”, e l’intento sarà di mostrare “l’unità della Chiesa Greco Cattolica Ucraina nella loro dimensione globale”, ha detto il vescovo Bohdan Dzyurakh, segretario del Sinodo.

Sempre a Roma, si terrà dall’11 al 14 settembre l’incontro annuale dei vescovi europei di rito orientale. Sarà il 22esmo appuntamento del genere. Nel 2018, i vescovi europei di rito orientale sono stati a Lungro, nel Sud Italia, per il centenario dell’istituzione dell’eparchia d Lungro.

Il prossimo incontro avrà come tema “La missione ecumenica delle Chiese Orientali Cattoliche d’Europa oggi”.

I vescovi potrebbero anche avere una udienza con Papa Francesco, il quale, nell’ultimo incontro con l’arcivescovo maggiore Shevchuk ha dato la disponibilità per l’incontro, per condividere con i vescovi orientali le sue considerazioni sulla missione ecumenica delle Chiese Orientali Cattoliche d’Europa.

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Il Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore è tra gli organizzatori dell’incontro, che si tiene sotto l’egida del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Parteciperanno all’organizzazione anche il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, la Congregazione per le Chiese Orientali, i rettori dei collegi ucraino e romeno di Roma. E ci sarà anche la possibilità di pregare un vespro nella Basilica Minore di Santa Sofia.

Il primo incontro di vescovi di rito orientale si svolse nel 1997 nella diocesi di Hajdúdorog (Ungheria) e fu promosso dal Cardinale Achille Silvestrini, allora Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

L’idea del Cardinale Silvestrini era di creare uno spazio dove i vescovi di quelle chiese, che erano state particolarmente colpite dal regime ateo, “trovino con sempre maggiore chiarezza il loro ruolo nell’Europa di oggi e siano amate e stimate per la loro storia di fedeltà alla Chiesa e al Papa, pagata a caro prezzo”. Dal 2009, questi incontri sono patrocinati dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee.