Città del Vaticano , sabato, 9. marzo, 2019 12:05 (ACI Stampa).
La chiamata di due coppie di fratelli del Vangelo è lo spunto per Papa Francesco per dire ai giovani:non fatevi contagiare dalla paura.
Nel messaggio per la 56 esimo Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si celebra il 12 maggio, Papa Francesco sottolinea i punti chiave della vocazione. “La chiamata del Signore allora - scrive il Papa- non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà; non è una “gabbia” o un peso che ci viene caricato addosso. Al contrario, è l’iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci partecipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante”.
Anche perchè “il Signore non vuole che ci rassegniamo a vivere alla giornata pensando che, in fondo, non c’è nulla per cui valga la pena di impegnarsi con passione e spegnendo l’inquietudine interiore di cercare nuove rotte per il nostro navigare”.
E proseguendo con il parallelo legato alla vocazione dei quattro apostoli il Papa aggiunge: “quando siamo posti dinanzi al vasto mare della vocazione, non possiamo restare a riparare le nostre reti, sulla barca che ci dà sicurezza, ma dobbiamo fidarci della promessa del Signore”.
Parlando della vocazione battesimale di ogni cristiano in seno alla Chiesa il Papa scrive: “la Chiesa è nostra madre; perciò, dobbiamo amarla anche quando scorgiamo sul suo volto le rughe della fragilità e del peccato, e dobbiamo contribuire a renderla sempre più bella e luminosa, perché possa essere testimonianza dell’amore di Dio nel mondo”.