Roma , giovedì, 7. marzo, 2019 10:00 (ACI Stampa).
Lunedì scorso 4 marzo ricorrevano i 20 anni dalla morte di Padre Silvino Battistoni, missionario redentorista, parroco emerito e apprezzato confessore ed esorcista della Diocesi di Roma. Il sacerdote è stato ricordato con una messa di suffragio celebrata nella Parrocchia di San Gioacchino ai Prati di Castello dal Parroco - suo successore - Padre Piotr Sulkowski.
“Quando sono arrivato a Roma, in questa chiesa - ha ricordato il parroco nell’omelia - una delle cose prime cose che mi hanno colpito era un ricordo sempre fresco e caloroso di Padre Battistoni. Nonostante qualche anno già trascorso dalla sua morte, la gente veniva nella nostra chiesa in cerca di Padre Silvino. Tanti non sapevano della sua morte, e chi lo sapeva si fermava davanti al suo confessionale e davanti a una piccola lapide che lo ricordava come l’Apostolo della Riconciliazione”.
“Fu ordinato sacerdote nel 1945 - ha proseguito Padre Sulkowski - e subito i superiori gli affidarono gli incarichi impegnativi: formatore dei seminaristi e superiore delle nostre comunità. Prima a Venezia e poi a San Gioacchino. Era un sacerdote pieno di zelo, semplice e fiducioso, saggio e perseverante. Ma dove ha espresso maggiormente la sua identificazione a Cristo e alla sua missione di salvezza, è stato nel ministero della riconciliazione. Fin dall’inizio Padre Silvino aveva un particolare carisma per questo sacramento dell’amore misericordioso del Padre. E la gente di San Gioacchino l’ha conosciuto in modo particolare nel suo confessionale”.
Il Parroco di San Gioacchino ha voluto ricordare anche i tanti messaggi che parrocchiani, conoscenti e penitenti lasciarono su diversi quaderni i giorni successivi alla morte di Padre Battistoni. “Oltre ai ringraziamenti per la sua presenza, parole di rimpianto - ha raccontato Padre Piotr - ho trovato alcune impressioni riguardanti il suo ministero della confessione: sono venuto qualche volta a confessarmi da te e ho trovato in te la voce del Signore che tu tanto amavi; è difficile continuare il cammino senza la tua presenza. Proviamo a fare come se tu fossi nel confessionale; e quella che mi ha colpito personalmente: assisti i tuoi penitenti e anche i nuovi confessori”.
“Quando ho cominciato a confessare a San Gioacchino - ha detto ancora il Parroco concludendo l’omelia - ho incontrato e incontro ancora oggi i suoi penitenti che entrano dentro per sentire il calore della sua presenza. Quanto mi piacerebbe fare come Eliseo durante la salita al cielo del profeta Elia: dimmi, che cosa posso fare per te?. Ed Eliseo rispose: che due terzi del tuo spirito siano in me. Stasera chiediamo il Signore, per intercessione di Padre Silvino, la grazia della misericordia. Possiamo riscoprire tutti la bellezza del perdono, apprezzare il sacramento della penitenza tanto amato da Padre Battistoni. Vorrei due terzi del suo spirito, ma preghiamo di poter amare e amministrare questo sacramento con misericordia e amore. Non manchino i confessori saggi, capaci di trasmetterci il conforto e la pace, la misericordia e la paternità di Dio. Ringraziamo per questa vita bella, feconda, vissuta in pienezza. Per il sacerdozio esemplare e santo”.