Cagliari , mercoledì, 6. marzo, 2019 11:00 (ACI Stampa).
In visita pastorale a Cagliari nel settembre 2008, Benedetto XVI riconobbe “la grande fioritura di vocazioni religiose femminili, di cui la Sardegna è un vero e proprio vivaio”, sottolineando come “in tanti Ordini e Congregazioni sono presenti donne sarde, specie nei monasteri di clausura”.
La storia che arriva da Sardara, un piccolo paese del Medio Campidano, conferma queste parole ma nello stesso tempo stupisce, anche se, come ci insegna Papa Francesco, “il nostro è il Dio delle sorprese”.
La 38enne Simona Ibba, ingegnere elettronico, è stata da sempre impegnata attivamente nel sociale e nella vita giovanile della diocesi di Ales-Terralba, ma fino allo scorso luglio era anche assessora ai servizi sociali della Giunta del suo paese natale. Una carriera politica, parallela al suo impegno di laica, iniziata come consigliere comunale nel 2009.
Poi, durante la passata estate, le improvvise dimissioni, che lasciano sorpresi colleghi di maggioranza e di opposizione, giustificate con motivazioni di carattere esclusivamente personale.
Un “mistero” risolto in un sabato di febbraio, durante la Messa vespertina nella Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta di Sardara: Simona ha intrapreso il cammino di discernimento vocazionale per diventare monaca agostiniana nel Monastero “Sant’Antonio da Padova” di Pennabilli, in provincia di Rimini.