Roma , sabato, 2. marzo, 2019 10:00 (ACI Stampa).
Il cammino della Chiesa italiana sul tema della protezione dei minori va avanti. La settimana scorsa abbiano scritto che i vescovi hanno voluto fortemente il Servizio nazionale per la tutela dei minori affidato all’arcivescovo di Ravenna-Cervia, mons. Lorenzo Ghizzoni insieme ad un Consiglio nazionale.
Servizi stanno nascendo in diverse regioni ecclesiastiche italiane come abbiamo scritto. Bisogna registrare, come ha fatto Paolo Tomassone nell’ultimo numero della rivista “Il Regno”, alcune diocesi che si erano mosse già da alcuni anni come Bolzano-Bressanone, prima diocesi a muoversi sin dal 2010 quando ha istituito uno sportello ed ha designato un incaricato per raccogliere le testimonianze e le denunce da parte delle vittime di abusi e violenze. Inoltre il vescovo Ivo Muser ha firmato le direttive rielaborate per la tutela dei minori da abuso sessuale e da altre forme di violenza. “La tutela dei minori è una priorità, la questione della prevenzione deve diventare un punto fermo all’ordine del giorno di ogni organizzazione e istituzione ecclesiale nonchè un elemento centrale di ogni attività pastorale“, sottolinea il presule.
Anche Bergamo ha un Servizio Diocesano Tutela Minori, Ufficio di curia con una sua autonomia che si interfaccia con gli altri uffici di curia e direttamente con le singole realtà ecclesiali. Si tratta – si legge sul sito della diocesi – di una struttura stabile per la prevenzione di abusi a tutela dell’infanzia; ha lo scopo di “rendere effettiva ed operativa una generale ed ordinaria prevenzione, affiancando al lavoro di formazione e prevenzione quello di osservatorio e studio degli aspetti attinenti alla tutela e sicurezza del minore relativi ai vari settori della pastorale; tiene monitorata e studiata la giurisprudenza sia penale che civile in materia di abuso minorile; svolge attività di consulenza in singoli casi sottoposti alla sua attenzione sia dall’Ordinario che da parroci o referenti di attività pastorali; si occupa infine della recezione e trattazione di eventuali segnalazioni”.
La stessa diocesi ha quindi, redatto un Vademecum “Buone prassi di prevenzione e tutela dei minori in parrocchia” con una serie di indicazioni su come “vivere” la parrocchia.
A Milano la diocesi ha avviato dal mese di settembre scorso una “Commissione diocesana per la tutela dei minori” che ha tra i componenti donne e uomini con competenze teologiche, psicologiche, pedagogiche, giuridiche e pastorali. Compito principale è di suggerire o introdurre quanto è necessario od opportuno – mediante iniziative formative e di sensibilizzazione, protocolli di comportamento e tutto quanto risulterà utile ai fini preventivi – per “una più efficace – scrive il vicario generale, il vescovo Franco Agnesi - prevenzione di abusi sui minori o sugli adulti che hanno un uso imperfetto della ragione, e che possono essere compiuti da adulti – ministri ordinati, consacrati, consacrate, laici e laiche – che svolgono compiti educativi nelle realtà diocesane: parrocchie, oratori, associazioni cattoliche e scuole cattoliche o di ispirazione cristiana”.