Città del Vaticano , domenica, 24. febbraio, 2019 12:13 (ACI Stampa).
Non manca il riferimento alla piaga degli abusi, in una dichiarazione dopo la preghiera dell’Angelus. Ma, affacciandosi dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico, Papa Francesco si concentra prima di tutto sul Vangelo del giorno, e su quell’amore per i nemici in cui si condensa l’insegnamento di Gesù ai discepoli, un comando che inizia una nuova cultura, quella della misericordia, che si concretizza in una rivoluzione dell’amore”.
Cielo pulito, ma ventoso, in piazza San Pietro. Da 45 minuti, si è concluso l’incontro sulla Protezione dei Minori nella Chiesa, e Papa Francesco ha ribadito la linea della Chiesa nella lotta degli abusi, ma anche ringraziato i sacerdoti che hanno continuato fedelmente il loro servizio. Ora, per tutti, è il momento di applicare l’incontro. E magari partire proprio dall’amore per i propri nemici, consapevoli – come ha detto l’arcivescovo Coleridge nell’omelia della Messa conclusiva– che spesso “siamo stati noi stessi i nostri nemici”.
Papa Francesco sottolinea che l’amore per i nemici predicato da Gesù “non è un optional, ma un comando”, e “non è per tutti, ma per i discepoli che Gesù chiama ‘Voi che ascoltate’.” E questo perché Gesù sa molto bene che “amare i nemici va al di là delle nostre possibilità”, ma che si è fatto uomo proprio per “trasformarci in uomini e donne capaci di un amore più grande, quello del Padre suo e nostro”.
Gesù – dice Papa Francesco – “vuole che in ogni cuore l’amore di Dio trionfi sull’odio e sul rancore”, perché “la logica dell’amore è il distintivo del cristiano e ci induce ad andare incontro a tutti con cuore di fratelli”.
Papa Francesco nota anche Gesù insegna anche come superare “la legge umana della ritorsione”, chiedendo di essere “misericordiosi come il padre vostro è misericordioso”, perché solo seguendo il Padre “diventiamo capaci di cose che mai avremmo pensato di poter dire o fare, e di cui anzi ci saremmo vergognati, ma che invece adesso ci danno gioia e pace”.