Città del Vaticano , giovedì, 14. febbraio, 2019 12:10 (ACI Stampa).
Non basta cambiare i libri liturgici per migliorare la liturgia”. Incontrando i membri della plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Papa Francesco si sofferma sull’importanza della liturgia, e sottolinea l’importanza di una “formazione liturgica del Popolo di Dio”, che significa “prendere coscienza del ruolo insostituibile che la liturgia riveste nella Chiesa e per la Chiesa”, e mettendo in luce che “la liturgia non è il campo del fai-da-te”.
È giorno dei Circoli Minori, per la plenaria della Congregazione, dedicata proprio alla “Formazione Liturgica del Popolo di Dio”.. Si è iniziato il 12, con il Saluto del Cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione, e l’introduzione generale dell’arcivescovo Arthur Roche, segretario. Quindi, ci sono state tre conferenze: il vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo Charles Morerod ha parlato di “Teologia Liturgica”, il Cardinale Ricardo Blazquez Perez, arcivescovo di Valladolid, si è soffermato su come “La liturgia forma la Chiesa particolare”, mentre l’arcivescovo Dominic Jala di Shilong ha parlato della “Formazione accademica e spirituale dei sacerdoti e dei seminaristi”. Dopo i circoli minori del pomeriggio, ci saranno delle proposte finale, e sembra che sarà delineata anche l’istituzione di un Direttorio Liturgico.
Papa Francesco ricorda che la Congregazione compie cinquanta anni, fondata da San Paolo VI l’8 maggio 1969, per lavorare a dare attuazione alle decisioni del Concilio. Fu proprio il 14 febbraio 1969 che fu promulgato il Motu proprio Mysterii paschalis circa il Calendario romano e l’Anno liturgico, mentre il 3 aprile fu pubblicata la Costituzione Apostolica Missale Romanum, e a seguire si pubblicarono vari “Ordines”, da quello della Messa a quello del battesimo, a quelli su matrimonio ed esequie.
Papa Francesco ammonisce: “Sappiamo che non basta cambiare i libri liturgici per migliorare la qualità della liturgia. Perché la vita sia veramente una lode gradita a Dio, occorre infatti cambiare il cuore”.
La celebrazione cristiana – dice Papa Francesco – è proprio orientata a questa necessità di cambiare il cuore, e il lavoro della Congregazione è “volto ad aiutare il Papa a compiere il suo ministero a beneficio della Chiesa in preghiera sparsa su tutta la terra”, perché la comunione ecclesiale è fatta sia di Sede Apostolica che di conferenze di vescovi, che lavorano in “cooperazione, dialogo e sinodalità”, in quanto “la Santa Sede, infatti, non sostituisce i Vescovi, ma collabora con loro per servire, nella ricchezza delle varie lingue e culture, la vocazione orante della Chiesa nel mondo”.