Giovanni Paolo II nel Motu proprio scrisse che era “necessario definire più dettagliatamente sia "i delitti più gravi commessi contro la morale e nella celebrazione dei sacramenti", per i quali la competenza rimane esclusiva della Congregazione per la dottrina della fede, sia anche le norme processuali speciali "per dichiarare o infliggere le sanzioni canoniche".”
Vennero cosi promulgate le “Norme circa i delitti più gravi riservati alla Congregazione per la dottrina della fede, distinte in due parti: la prima contiene le Norme sostanziali, e la seconda le Norme processuali”.
Le Norme in sostanza dichiaravano “delicta graviora” non solo quelli contro la Santa Eucarestia, e contro il Sacramento della Confessione, e dell’ ordinazione sacerdotale di donne, ma anche; 1° il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore di diciotto anni; in questo numero, viene equiparata al minore la persona che abitualmente ha un uso imperfetto della ragione;
2° l’acquisizione o la detenzione o la divulgazione, a fine di libidine, di immagini pornografiche di minori sotto i quattordici anni da parte di un chierico, in qualunque modo e con qualunque strumento.Affidando alla Congregazione per la Dottrina della Fede il processo e i giudizio canonico.
Le norme vennero riviste e aggiornate nel 2010 per volontà di Papa Benedetto XVI e sono attualmente in vigore e sono ampliate.
Il 3 maggio del 2011 il Papa tramite il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede inviò una circolare a tutte le Conferenze Episcopali del mondo per indicare delle linee guida per i casi di abusi sui minori.
Nel frattempo la Chiesa in Irlanda aveva vissuto il suo dramma con la pubblicazione di diversi rapporti sulla questione degli abusi. Papa Benedetto aveva inviato una visita apostolica e subito dopo scritto una lettera forte e chiara ai cattolici d’ Irlanda.
In molte altre comunità la questione emergeva con violenza. In alcuni casi si trattava delle responsabilità dei vescovi di aver “coperto” notizie di abusi. Ma era anche vero che negli anni molte denunce si rivelarono infondate.
Papa Francesco ha deciso nel 2016 di indicare nuove norme per la responsabilità dei vescovi nella difesa dei minori per evitare insabbiamenti. Come una madre amorevole è il Motu proprio che indica come un vescovo possa “essere legittimamente rimosso dal suo incarico, se abbia, per negligenza, posto od omesso atti che abbiano provocato un danno grave ad altri, sia che si tratti di persone fisiche, sia che si tratti di una comunità nel suo insieme”.
L’idea di una Commissione di esperti che agiscano come organo consultivo per il Santo Padre per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili è stata proposta la prima volta nel Consiglio dei Cardinali del dicembre 2013.
Papa Francesco ha formalmente incaricato i primi otto Membri della “Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori” il 22 marzo 2014. Il 21 aprile 2015, Papa Francesco ha formalmente approvato lo Statuto della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori (PCTM) e confermato il Cardinale O’Malley come Presidente e Mons. Oliver come Segretario.
Da diversi anni il sito ufficiale della Santa Sede www.vatican.va ha un pagina riservata alla questione degli abusi dove si raccolgono testi e documenti dei Pontefici, e il sito della Commissione offre diverso materiale.
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