Pio XI ebbe una intensa politica concordataria e il modello si ritrova in quello della Polonia o forse della Lettonia o ancora in quello della Baviera del 1924.
Si sa che i concordati sono più facili con un unico sovrano o con un dittatore piuttosto che in uno stato democratico. Ma è pur vero che proprio in una situazione di autoritarismo serve un concordato ben dettagliato.
Significativi i temi centrali che Pio XI vedeva in tutti i concordati. Educazione nazionalità, lealtà allo stato. Temi che tornano in tutti i trattati dell’epoca.
Più specifici alcuni temi del testo per l’ Italia. A cominciare dall’impegno dell’ Italia a difendere gli ecclesiastici contro ogni violenza o attentato alla sicurezza e la situazione di Roma, con la sua sacralità che va sempre rispettata anche nelle scelte delle autorità civili.
Ampio spazio anche i temi della multilateralità che il professor Bonomo ha spiegato alla luce degli archivi della “ Società delle Nazioni” a Ginevra, con il passaggio alle Nazioni Unite.
Un tema più di altri è ancora in agenda: la quesitone dei luoghi santi e della loro gestione.
Il porfessor Matteo Nacci della Università lateranense ha ricordato i vari passi di avvicinamento
Ad esempio un decreto sulle opere pie criticato dal Vaticano che Mussolini chiede di cambiare per ridare il carattere cattolico che il regime liberale aveva voluto cancellare all’ Italia.
E poi l’effetto mediatico che vedeva i giornali francesi come scettici e a sorpresa gli inglesi positivi.
Il presidente del tribunale vaticano dalla Torre ha ricordato alcune riflessioni sugli accordi di Villa Madama. Revisione profonda perché dettata dai cambiamenti della storia, così come sostanziale fu l’inserimento dei Patti nella Costituzione repubblicana.
La chiave di lettura è la collaborazione che divenne certa tra stato e Santa Sede grazie ai Patti.
E l’ Accordo d Villa Madama divenne modello per la epoca dei concordati di Giovanni Paolo II.
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Il Cardinale Re ha concluso con un ricordo di Montini e De Gasperi molto negativi neo confronti dei Patti nel 29, che poi l’uno da Papa e l’altro da costituzinalista hanno capito bene che i Patti portavano alla Chiesa la vera libertà e quella sovranità che ha permesso alla Santa Sede una personalità sovrana e il rienserimento del Papato nel consesso delle nazioni.