New York City, New York , martedì, 12. febbraio, 2019 14:00 (ACI Stampa).
Visto dall’Italia, sembra una dialettica tutta statunitense. Andrew Cuomo, governatore dello Stato di New York, ha firmato il 24 gennaio scorso il Reproductive Health Act, legge presentata 13 anni fa, ma solamente adesso approvata. La legge consente l’aborto anche oltre la 24esima settimana, in determinate circostanze. Ma il dibattito che ne è conseguito è stato fortissimo, e ha coinvolto tutti. Anche il Cardinale Timothy Dolan.
L’arcivescovo di New York è sceso in campo con forza per contrastare la legge. E così hanno fatto molti altri cattolici, in tutti gli Stati Uniti. Ha colpito, in particolare, il fatto che Cuomo fosse cattolico, e nonostante tutto avesse firmato la legge. Non è cosa nuova, negli Stati Uniti, dove i politici cattolici e democratici si dimostrano particolarmente aperti sui temi della cosiddetta salute riproduttiva. Ma lo stesso Cuomo la ha giocata in modo politico.
Ha creato la contrapposizione, ha replicato al Cardinale Dolan e lo ha collegato alla “destra religiosa”, che è un modo negli Stati Uniti per dire conservatore, ma nel senso più politico del termine. Il Cardinale Dolan non si è limitato ad incassare. Ha risposto con forza dal suo blog. Ha messo in luce le contraddizioni di Cuomo, ha sottolineato come questi si ostini a definire meramente una “questione cattolica” il tema dei diritti umani per il bambino ancora non nato, ha sottolineato che la religione è un fatto personale, ma è “difficilmente privato”, e sottolineato come “la fede professata dal governatore Cuomo insegna che anche la discriminazione contro i migranti è immorale”, e che questo non “significa che questo principio morale guida la sua politica pubblica”.
Insomma, concludeva il Cardinale Dolan, si deve “dibattere l’aborto per quello che è. Senza nascondersi dietro etichette come ‘ fazione destra’ e ‘cattolico’.”
Una risposta netta, che mirava a smascherare molte delle ipocrisie nel dibattito di legge. Una legge che permette l’aborto oltre la 24esima settimana in assenza di sopravvivenza del bimbo fuori dall’utero, o se la gravidanza mette a rischio la salute o la vita della mamma, mentre vengono eliminati dal codice penale tutti i riferimenti all’aborto, specificando che tutti i professionisti sanitari come infermieri e ostetrici, non solo i medici, possano eseguire la procedura.