Città del Vaticano , lunedì, 11. febbraio, 2019 12:00 (ACI Stampa).
“Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”. Con queste parole Papa Benedetto XVI concludeva - tra lo stupore dei cardinali presenti - l’annuncio della sua rinuncia al ministero petrino.
Era l’11 febbraio 2013, sono passati esattamente 6 anni da quell’annuncio in latino che ha lasciato il mondo - credenti e non credenti - senza parole.
6 anni dopo, Benedetto XVI continua la sua missione, in maniera diversa da come eravamo abituati a vederlo per quasi 8 anni, ma sempre in maniera efficace: con una vita dedicata alla preghiera. Una preghiera costante per il Papa, il suo successore, per la Chiesa, per il popolo di Dio.
E nel suo pontificato, Benedetto XVI ha sempre ricordato ai fedeli l’importanza della preghiera. Tra le tante volte, vogliamo ricordarne una in particolare: l’udienza generale dell’8 agosto 2012, dedicata alla catechesi su san Domenico di Guzman, fondatore dei domenicani.
Il Papa elencò i nove modi di pregare tipici di san Domenica, soffermandosi però su due in particolare: “innanzitutto la meditazione personale, dove la preghiera acquista una dimensione ancora più intima, fervorosa e rasserenante. Al termine della recita della Liturgia delle Ore, e dopo la celebrazione della Messa, san Domenico prolungava il colloquio con Dio, senza porsi limiti di tempo. Seduto tranquillamente, si raccoglieva in se stesso in atteggiamento di ascolto, leggendo un libro o fissando il Crocifisso. Viveva così intensamente questi momenti di rapporto con Dio che anche esteriormente si potevano cogliere le sue reazioni di gioia o di pianto. Quindi ha assimilato a sé, meditando, le realtà della fede. I testimoni raccontano che, a volte, entrava in una sorta di estasi con il volto trasfigurato, ma subito dopo riprendeva umilmente le sue attività quotidiane ricaricato dalla forza che viene dall’Alto. Poi la preghiera durante i viaggi tra un convento e l'altro; recitava le Lodi, l'Ora Media, il Vespro con i compagni, e, attraversando le valli o le colline, contemplava la bellezza della creazione. Allora dal suo cuore sgorgava un canto di lode e di ringraziamento a Dio per tanti doni, soprattutto per la più grande meraviglia: la redenzione operata da Cristo”.