Città del Vaticano , venerdì, 8. febbraio, 2019 11:31 (ACI Stampa).
La vita ha valore “nel donarla agli altri, nell’amore, nella verità, nella vita quotidiana, nella famiglia”. Papa Francesco commenta nella Messa di Santa Marta il brano della decapitazione di San Giovanni, un racconto che, sottolinea il Papa, è fatto da quattro personaggi.
I quattro personaggi sono Erode “corrotto e indeciso”, Erodiade “che sapeva solo odiare”, Salomé “la ballerina vanitosa”, e il profeta “decapitato solo in cella”, e finito “annientato”.
Papa Francesco nota che San Giovanni lo sapeva che “doveva annientarsi”, per far crescere Gesù, “diminuendosi fino alla morte”, e lo ha fatto “vedere ai primi discepoli e poi la sua luce si era spenta poco a poco, fino all’oscuro di quella cella, nel carcere, dove, solo, è stato decapitato”.
Papa Francesco sottolinea che “la vita dei martiri non è facile da raccontare”, perché “il martirio è un servizio, è un mistero, è un dono della vita molto speciale e molto grande”.
Parlando dei personaggi, Papa Francesco nota che il re “credeva che Giovanni fosse un profeta”, e lo proteggeva, tenendolo però in carcere, perché Giovanni gli rimproverava l’adulterio, e lui non riusciva a farlo, perché “era corrotto, e dove c’è corruzione è molto difficile uscire”.