México DF , lunedì, 20. luglio, 2015 15:30 (ACI Stampa).
Non è ancora chiara la dinamica che ha portato alla scomparsa di 43 studenti della scuola Ayotzinapa, in Messico, prima presi in custodia dalla polizia e poi scomparsi tra il 26 e il 27 settembre 2014. Papa Francesco li ha ricordati parlando a braccio al termine dell’Angelus del 29 ottobre 2014. E proprio a Papa Francesco si rivolgono le organizzazioni civili dei migranti messicani, perché possa incontrare le famiglie degli studenti durante il viaggio negli Stati Uniti.
Nella lettera, le organizzazioni si rivolgono al Papa come “un sacerdote latinoamericano” che “conosce la realtà del nostro popolo,” e consapevoli che “il Messico è nelle sua preghiere,” tanto che “anche se non c’è in agenda” una visita del Papa in Messico, quest’ultima ha certamente “un luogo speciale nella sua agenda dell’anima.”
Gli studenti scomparsi, 43 in tutto, frequentavano la scuola per insegnanti Ayotzinapa, un centro rurale di educazione al’insegnamento che si rivolge ai poveri e agli indigeni.
Erano oltre cento gli studenti che si erano recati a Iguala, nello Stato messicano di Guerrero, per protestare contro il governo durante una conferenza tenuta dalla moglie del sindaco della città. Furono intercettati dalla polizia locale, e ci fu uno scontro, i cui esiti sono ancora oscuri. Le investigazioni ufficiali hanno concluso che una volta che gli studenti sono stati presi in custodia, sono stati poi consegnati a Guerrors Unidos, una sigla criminale, e presumibilmente uccisi. Secondo le autorità messicane, responsabili del rapimento sono José Luis Abarca Velàzquez, sindaco di Iguala, e sua moglie Marìa de los Angeles Pineda Villa. Entrambi fuggiti dopo i fatti, e latitanti per circa un mese, sono stati arrestati, mentre Felipe Flores Velàzquez, capo della polizia, è ancora fuggitivo.
Il caso ha destato enorme commozione popolare, e proteste molto dure contro gli edifici del governo. A nove mesi dalla vicenda, ancora non si conosce la sorte dei 43 studenti. A novembre 2014, sono state ritrovate a Cocula, nello Stato di Guerrero, diverse sacche di plastica che contengono resti umani, e che potrebbero essere quelle degli studenti. Solo i resti di uno di loro sono stati identificati fino ad adesso.