Berlino , lunedì, 20. luglio, 2015 11:46 (ACI Stampa).
L’agenda della misericordia non porta bene alla Chiesa tedesca. Secondo gli ultimi dati, più di 200 mila tedeschi hanno formalmente lasciato la Chiesa cattolica nel 2014, accelerando così il trend che ha visto scendere sempre più negli ultimi anni la percentuale dei cattolici nella popolazione tedesca.
Perché una persona sia considerata parte di una religione, deve pagare una tassa alla Chiesa, che viene raccolta dal ministero delle Finanze. Si può dare il contributo a cattolici, evangelici od ebrei. Si può anche scegliere di non darla a nessuno. Ma in questo caso, si perde anche il diritto a un funerale di tipo religioso.
Per quanto riguarda i cattolici, la scelta di non pagare alcuna tassa viene comunicata al vescovo, che provvede ad eliminare la persona dal registro dei battezzati. Un atto che un tempo equivaleva ad una dichiarazione di apostasia, e quindi a una scomunica latae sententiae, e che aveva creato non pochi problemi. Se infatti a non pagare le tasse era un immigrato straniero, magari inconsapevole della tassa, la decisione veniva comunicato al suo vescovo di appartenenza. È successo che immigrati, tornati in patria, non si sono potuti sposare in Chiesa perché formalmente scomunicati. E solo di recente la scomunica si è trasformata, ed ora chi non paga le tasse è considerato semplicemente in “grave peccato pubblico.” Con più o meno gli stessi effetti di una scomunica. Non pagare la tassa è comunque reato, e l’ultimo caso noto è quello del calciatore Luca Toni, che non ha pagato la tassa nel periodo in cui era calciatore in Germania.
La tassa si chiama Kirchensteuer, ed è in vigore dal 1867, come compensazione per le perdite della Chiesa dovute al processo di secolarizzazione dovuto da Napoleone. I cattolici tedeschi, che hanno forte il senso della comunità e sentono di dover contribuire alla vita della Chiesa, non hanno mai considerato la tassa come un ‘gabello,’ ma piuttosto come un contributo perché la Chiesa mantenesse la sua indipendenza.
Fino ai tempi moderni, quando – passo dopo passo – i cattolici tedeschi hanno cominciato a decidere di smettere di pagare la Kirchensteuer. In alcuni casi per mere ragioni economiche. In altri casi, per disaffezione verso la Chiesa di Germania.