Città del Vaticano , giovedì, 7. febbraio, 2019 18:00 (ACI Stampa).
“L’altro ieri è stata introdotta qui, nella Diocesi di Roma, la causa di beatificazione di Suor Bernardetta. Una suora semplice: non aveva grandi luci, ma aveva la saggezza dell’obbedienza, della fedeltà e di non avere paura delle novità. Chiediamo che il Signore, tramite suor Bernardetta, dia a tutti noi la grazia di andare per questa strada”. Nell’omelia della Messa per la Giornata mondiale della vita consacrata Papa Francesco ha citato suor Maria Bernardetta dell’Immacolata.
Ma chi è la suora presa ad esempio dal Papa?
La serva di Dio, al secolo Adele Sesso, era una religiosa professa delle Suore povere bonaerensi di San Giuseppe, nata a Montella (Avellino) nel 1918 e morta a Roma nel 2001. Ha prestato servizio in diverse comunità tra cui a Buenos Aires e in Virginia negli Stati Uniti rendendosi disponibile per l’accompagnamento vocazionale di molti preti.
Adelina, nona di dieci figli prende i voti a 17 anni nel 1935, nell'ordine delle Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe, col nome di suor Bernardetta. Resta in Argentina fino al 1960, poi parte per gli Stati Uniti, in Virginia. Riesce a fondare due Case per il suo Ordine, percorrendo il territorio e chiedendo fondi ad istituzioni e privati. Un giorno viene arrestata per accattonaggio. Non ha documenti con sé: tramite l'ambasciata italiana, telefonano a mio padre, in Italia, per conferma della sua identità. Nel frattempo, lei ha costretto alla colletta i poliziotti, già conquistati dal suo sorriso e dalla sua umanità.
Resta in Argentina fino al 1960, poi parte per gli Stati Uniti, in Virginia. Ritorna in Argentina nel 1970. E la sua vita si incrocia a lungo con quella di Bergoglio, Superiore della Provincia Argentina della Compagnia di Gesù, e poi rettore del Colegio Maximo di San Miguel. Lei, Superiora, si occupa dei seminaristi gesuiti. Mamma, la chiamano”.