Roma , martedì, 5. febbraio, 2019 12:00 (ACI Stampa).
Oggi pomeriggio, presso il Vicariato di Roma, si aprirà la Sessione dell’inchiesta diocesana, per la causa di beatificazione del Servo di Dio Pedro Arrupe (1907-1991).
Ricordare questo testimone del Vangelo è tenere presente l'immagine di uno dei successori di Sant'Ignazio di Loyola che, con il suo esempio, ha offerto un contributo, spirituale ed efficace, di particolare rilievo, alla vita dei cattolici.
Basco, gesuita e ventottesimo successore del Pellegrino di Manresa, con il suo operato si è trovato a reggere la Compagnia di Gesù, in un tempo particolare, come quello del Concilio Vaticano II. Eletto nel 1965 e dimessosi nel 1983, per gravi motivi di salute, che gli impedivano di poter svolgere la propria missione nella Compagnia e nel mondo, al suo posto venne chiamato padre Dezza, con il delicatissimo incarico di portare la Compagnia avanti, a seguito del grave stato di salute del padre generale. Questo condurrà l'Istituto, fino alla nomina del padre Peter Hans Kolvenbach (1928-2016) che succederà, temporalmente, al padre Arrupe.
Maestro dei novizi in Giappone (1945) durante la Seconda guerra mondiale e la triste esperienza di Hiroshima, ex studente di Medicina di padre Arrupe va ricordata la grande attenzione che diede alla realtà degli ultimi e dei sofferenti. Per il Preposito generale, queste due parole divennero il fondamento della propria azione pastorale, sul mondo.