Pompei , mercoledì, 18. marzo, 2015 6:22 (ACI Stampa).
Papa Francesco è il terzo Papa a giungere a Pompei. L’ultimo era stato Benedetto XVI, pellegrino in preghiera alla Vergine del Rosario il 19 ottobre 2008. La prima volta di un Papa nella città mariana, invece, risale al 21 ottobre 1979, con la visita di Giovanni Paolo II, che ritornerà poi una seconda volta il 16 ottobre del 2002.
Bartolo Longo, iniziatore di tutta l’opera pompeiana, aveva conosciuto e avuto rapporti con diversi Pontefici: Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV e, infine, Pio XI. Con Leone XIII, in modo particolare, ci fu un’ampia e profonda condivisione progettuale, che si manifestò soprattutto in occasione del reciproco impegno nella promozione e nella diffusione del Rosario. Leone XIII, definito “il Papa del Rosario” per i suoi numerosi interventi e documenti sulla preghiera mariana, ebbe nell’Avvocato pugliese il suo più convinto sostenitore. Lo stesso Bartolo Longo donò tutte le opere erette alla Santa Sede, che lì vi ha stabilito una Prelatura Pontificia.
Il rapporto tra Pompei e i Papi è stato sempre molto intenso. Quando Giovanni Paolo II giunse a Pompei per prima volta era appena ritornato dal suo viaggio apostolico in Irlanda e nell'America del Nord; aveva scelto di recarsi nella città campana proprio per ringraziare la Vergine della buona riuscita del viaggio, realizzando il sogno di Bartolo Longo che il 5 maggio 1901, inaugurando la facciata del Santuario disse: “Un giorno da quella loggia noi vedremo la bianca figura del Rappresentante di Cristo benedire le genti accolte in questa piazza, acclamanti la pace universale”.
Nel 2003 il Santo Papa Polacco giunse a Pompei a conclusione dell’Anno del Rosario, inagurato con la consegna alla Chiesa della Lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”. In quel documento il Papa citava Longo, come uno dei santificati per via della preghiera mariana; egli stesso lo aveva beatificato il 26 ottobre 1980.
Benedetto XVI, nel 2003, affidò “alla Madre di Dio, nel cui grembo il Verbo si è fatto carne” il Sinodo dei Vescovi, allora in corso, e ribadì con forza la valenza dell”“arma spirituale” del Santo Rosario: “Questa preghiera ci conduce, attraverso Maria, a Gesù”. Inoltre, “il Rosario è preghiera contemplativa accessibile a tutti: grandi e piccoli, laici e chierici, colti e poco istruiti”, utilissima “nella lotta contro il male, contro ogni violenza, per la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società e nel mondo”.